Non profit
Le fondazioni credono nelle aziende high tech
Il nuovo strumento sosterrà i trasferimenti di tecnologie. Soprattutto nelle pmi.
Filantropia a tutto campo. Non solo volontariato, arte, cultura e assistenza, ma ricerca scientifica applicata all?impresa. Per colmare il gap – in Italia si spende in innovazione solo l?1,1% del Pil contro il 2% del resto d?Europa e il 2,6% degli Usa – una pattuglia di fondazioni, guidata da Cariplo, ha appena lanciato TTVenture, fondo chiuso italiano dedicato al trasferimento dei risultati della ricerca tecnologica alle imprese. Il veicolo di investimento, che ha già l?adesione delle fondazioni di Cuneo, Forlì, Modena, Parma, Teramo e della Camera di commercio di Milano, e ha raccolto sottoscrizioni per 60 milioni di euro, punta a raggiungere 150 milioni entro maggio 2009, data del closing. Il raggio d?azione non è nuovo: le fondazioni italiane, solo nel 2007, hanno destinato 171 milioni alla ricerca. Ora però cambiano le modalità d?intervento. TTVenture investirà in tutti gli stadi del trasferimento delle tecnologie, dai finanziamenti iniziali (seed) al venture capital, al private equity, ai fondi internazionali specializzati, con un precipuo interesse per lo sviluppo di partnership in Italia. Per Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri e Fondazione Cariplo, «TTVenture è uno strumento innovativo, di natura privatistica, che vuole contribuire a valorizzare i risultati della ricerca e potenziare imprese ad alto contenuto tecnologico, soprattutto piccole e medie».A gestire TTVenture è SSgI-State Street global investments, una sgr di diritto italiano, specializzata in fondi di private equity. La struttura di gestione si avvale di un comitato scientifico e di uno per gli investimenti, composto da esperti come Vittoria Chiesa, docente al Politecnico di Milano, Enrico Albizzati, ad di Pirelli Labs, e Anton Freda, venture capitalist di origine italiana ma attivo negli Stati Uniti.
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