Famiglia

Le first lady africane riunite al Cairo per difendere i bambini

Vertice patrocinato dall'Unicef per scovare rimedi a emergenze come povertà e Aids

di Redazione

Poverta’, Aids, conflitti armati, disastri naturali e carestie tutti insieme fanno dei bambini africani ”i piu’ sfortunati del mondo”. Per mettere fine a questa situazione e’ urgente che la loro condizione diventi il primo punto nell’agenda internazionale per i prossimi dieci anni. Ne sono convinte la direttrice dell’Unicef, Carol Bellamy, e 16 ‘first ladies’ africane, riunite al Cairo, nel Forum panafricano sull’avvenire del bambino in Africa promosso dall’Organizzazione per l’Unita’ Africana (Oua), il Consiglio Egiziano per la Maternita’ e Infanzia e lo stesso Unicef. L’incontro si svolge per quattro giorni in vista della sessione speciale dell’Assemblea generale dell’Onu sui bambini, in calendario dal 19 al 21 settembre prossimi. ”Quando passiamo in rassegna la situazione dei bambini in Africa – ha denunciato la ‘first lady’ egiziana Suzann Mubarak – dobbiamo dire che gli sforzi in loro favore sono lontani dai nostri obblighi”, ricordando che nel continente ci sono almeno 12 milioni di orfani causati dall’ Aids. ”La lotta contro l’Aids – ha affermato – e’ una responsabilita’ che deve essere condivisa dalla comunita’ mondiale, non solo dall’ Africa”. Toni anche piu’ accessi sia da Carol Bellamy che dal segretario generale dell’ Oua, Salim Ahmed Salim: piu’ di 300 mila bambini-soldati vengono arruolati in conflitti armati nel mondo e circa la meta’ in Africa, specie nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), Uganda, Sudan e Sierra Leone. Altri 200 mila lavorano ”in condizioni forzate”, in occupazioni stagionali, come la raccolta del cacao o nelle concerie. Ancora nell’inizio di questo millennio – ha puntualizzato Bellamy – circa 10 milioni di bambini, in maggioranza nell’ Africa sub-sahariana e nell’Asia del sud, muoiono ogni anno per malattieinevitabili come la diarrea, il morbillo e le infezioni respiratorie”. Gli intervenuti sono stati concordi nell’ affermare che l’ istruzione e’ una delle chiavi piu’ importanti di sviluppo per il continente: ”Nel mondo – e’ stato ricordato – piu’ di 100 milioni di bambini non vanno a scuola e nel 2010 la meta’ di questo numero sara’ in Africa”. (Ansa)


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