Post-verità
Le finzioni di Nicolai Lilin, falso-siberiano, e i missili veri su Kyiv
Le esternazioni del celebrato autore di Educazione siberiana (Einaudi) spiegate da un siberiano vero, giornalista ed esule, fondatore di Taiga.info. Dalle ricostruzioni inserite nei suoi romanzi e le biografie taroccate si arriva a ribaltare la verità dei fatti tragici, come quelli dell'ospedale pediatrico della capitale ucraina. Ma il pregiudizio è già nella nostra testa
Nicolai Lilin, commentando l’impatto di un missile russo contro un ospedale pediatrico a Kyiv, ignora facilmente i fatti documentati e capovolge tutto. Perché lo fa facilmente e perché parte del pubblico italiano pensa di potersi fidarsi di lui? Non so quali siano le motivazioni di Nicolai Lilin e se lui stesso creda davvero a ciò che dice.
Un’immagine costruita
C’è un punto importante nell’immagine che ha costruito per se stesso in Occidente. Fa vivere la storia immaginaria della sua vita dall’inizio alla fine. E più la sua biografia è inverosimile, più momenti scioccanti contiene, più fan ha. Lo spettacolo che ha creato della sua vita viene facilmente “comprato” da un ascoltatore o lettore ingenuo. Tutti i fatti della sua biografia non hanno nulla a che fare con la Siberia, la Moldova o la realtà in generale. Un’indagine di lunga data della giornalista russa Elena Chernenko rivela che tutta la sua autobiografia, pubblicata e filmata, è assoluta finzione.
Una bufala artistica di talento
Non ha mai vissuto in Siberia, tutta questa storia criminale sul popolo Urka in Educazione siberiana (Einaudi) che non è mai esistito è una finzione dall’inizio alla fine. Nicolai raccoglie facilmente e persino con talento fatti artistici che possono effettivamente essere trovati negli scrittori russi e sovietici, ad esempio Dostoevskij, e che nel tempo si trasformano nella mente dei lettori in stereotipi e pregiudizi sulla Russia e la Siberia. E su questa base li trasforma in presunti fatti della realtà moderna, attuale. Questa si chiama bufala artistica.
La post-verità offre risposte facili a tutti
Come è possibile che il giudizio di una persona la cui biografia, un’opera letteraria inventata, sia affidabile? Si scopre che questo è possibile. Perché nel nostro tempo, un tempo di enorme flusso di informazioni, qualsiasi giudizio che coincida con i nostri stereotipi consolidati su qualsiasi cosa, e in questo caso stiamo parlando di un evento mostruoso, ha la natura logica della verità. Ma questa non è la verità, questa è la post-verità. Questa post-verità non ha la natura di un fatto accaduto, ma ha la natura della sua interpretazione. Accettando questa interpretazione come ipotesi, avendo un background culturale a volte minimo, le persone trovano rapidamente la risposta alla domanda su chi è responsabile di ciò che è accaduto – di regola l’America – il “governo mondiale”,” una “cospirazione massonica”, e così via, si può facilmente sostituire qualsiasi elemento con uno ancora più terribile e oscuro.
Dalla Terra piatta al missile “americano” sull’ospedale
Lalin appare dunque un falso siberiano, e il siberiano è già una figura misteriosa: viene da qualche parte molto lontano, da un paese incomprensibile, dove fa sempre molto freddo e gli orsi camminano per le strade e la gente non esce mai di casa e mangia pasta e cereali e talvolta riesce a sparare a qualche animale e poi mangia carne. Ho elencato tutti i pregiudizi sulla Siberia,e quindi, può accadere una persona del genere, appaia con uno sfondo così confuso e dica che la Terra è piatta, non rotonda, e che tutte le immagini dalla conquista dello spazio siano Photoshop. Oppure che il razzo che ha colpito l’ospedale pediatrico di Kyiv non fosse russo, ma americano.
Il dubbio è servito
Accade quindi le persone moderne inizino almeno a dubitare di ciò che sta accadendo, e al massimo a crederci in base dall’attività dei media e “alla autorevolezza” presumibile di un “esperto.”
Il falso siberiano Lilin non fa altro che selezionare l’ipotesi del pregiudizio che è già nella nostra testa.
La foto in apertura è dell’Agenzie LaPresse.
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