Cultura

Le fiabe che riavvicinano i bambini del mondo

“Ti racconto una storia” è una piattaforma online del Centro di documentazione della Fondazione ISMU per aiutare i bambini in questa fase in cui le scuole sono chiuse: una raccolta di storie dai cinque continenti narrate in italiano e in lingue diverse per promuovere l’educazione interculturale

di Luca Cereda

Arriva dalle tradizioni orali della Tunisia e si chiama Il pozzo magico. Il suo titolo originale arabo è al-bir al-mashūr, un racconto popolare che, attraverso la storia di due sorelle dai caratteri opposti, parla della vittoria del bene sul male, un tema molto diffuso nelle favole. Questa fiaba si può ascoltare in italiano ma anche in dialetto egiziano. Il ravanello, invece, è una fiaba popolare della Russia, parla di collaborazione e aiuto reciproco ed è narrata in italiano e in russo.

Attinge proprio da ogni angolo del mondo il progettoTi racconto una storia: audiofiabe dai cinque continenti, una piattaforma online curata dalla Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) che raccoglie una selezione di fiabe da ogni dove, e le racconta nelle lingue di origine e in italiano. «Le favole hanno un potere grandioso: sono veicoli privilegiati di educazione interculturale, aiutano i bambini ad aprirsi, osservare e conoscere il mondo con semplicità e senza paura in un momento in cui, a causa dell’emergenza sanitaria, le scuole sono rimaste chiuse», spiega Laura Zanfrini, Responsabile Centro di Documentazione di ISMU.


Per ascoltare Il pozzo magico clicca qui


Le fiabe aiutano a crescere, a conoscere ad accettare la realtà
Le fiabe sono innanzitutto un mezzo per superare il distanziamento fisico ma anche culturale che, in questa fase della pandemia ma anche della nostra cultura italiana, non è stato ancora superato. Così, Fondazione ISMU ha lanciato una proposta rivolta a bambini, genitori ed educatori, che mira a promuovere l’incontro e il confronto fra culture: «Con queste storie vogliamo arrivare ai bambini e ai ragazzi che crescono nelle scuole italiane multiculturali, consapevoli che esse provocano scoperta, stupore, meraviglia», spiega la professoressa Mariagrazia Santagati, responsabile settore Educazione di ISMU. «Queste storie ci permettono di coeducarci e autoeducarci all’apertura, allo sguardo plurale, all’ascolto di lingue diverse. La contaminazione e la costruzione di culture e di un’intercultura, nella quale avviene il dialogo tra bambini e ragazzi che provengono da contesti diversi, rimane sempre la nostra meta, su cui continuiamo a lavorare».

Fiabe dal mondo e dal mondo nella bolla della pandemia
In un periodo in cui la pandemia ha messo a nudo la fragilità e il senso di precarietà di tutti, le fiabe rappresentano un punto di riferimento importante per uno sviluppo della personalità dei più piccoli, i cittadini di domani. «Le fiabe aiutano il bambino a conoscere e governare le sue emozioni, soprattutto quelle negative, come la paura, la frustrazione, la tristezza, la rabbia», osserva Laura Zanfrini. «Grazie alle fiabe i più piccoli hanno la possibilità di incontrare una diversità che non fa paura e di vedere che si può vivere insieme anche se si è diversi».

Le fiabe sono importanti anche perché esigono sempre tempo per raggiungere il finale. Ancor di più se devono essere ascoltate. Questo processo allontana l’immediatezza a cui ci ha costretti la pandemia. Il bambino attraverso le favole impara che c’è un tempo per qualsiasi cosa: «Crescere significa saper aspettare e accettare anche i no. Invece oggi sono sempre meno i genitori che hanno la forza e il coraggio di dire no ai loro figli, non aiutandoli così a crescere. La fiabe insegnano anche il valore dei no».


Per ascoltare Il ravanello clicca qui


Le fiabe, un patrimonio di tutti i bambini del mondo
Raccontare ed esprimersi attraverso delle audiostorie è stata anche una risposta a questo tempo di distanza fisica. «Un tempo però in cui la voce permette di creare legami, connessioni che danno la possibilità di mantenere una vicinanza sociale», spiega Laura Zanfrini. La scelta di raccontare delle fiabe vuole sottolineare infatti l’orizzonte interculturale che viene incluso dalle fiabe, perché le fiabe sono di per sé interculturali. «Con queste storie vogliamo arrivare ai bambini e ai ragazzi che crescono in un’Italia sempre più multiculturale, affinché siano consapevoli che esse provocano scoperta, stupore, meraviglia», spiega la Responsabile Centro di Documentazione.

Il valore aggiunto di questo progetto è infatti quello di narrare le storie sia italiano che nella loro lingua di origine, così che siano accessibili anche dalle comunità straniere presenti in Italia. C’è, nello strato profondo di ogni fiaba, il superamento della paura del diverso, l’incontro con lo straniero e la ricerca di una soluzione che permetta loro di cooperare. Questi sono i valori che stanno alla base delle fiabe di tutto il mondo.


Per il catalogo delle fiabe spazia dal Nord Africa all’Argentina e per ascoltarle clicca qui. Questo è un progetto che ISMU vuole condividere con il pubblico: «chiunque abbia voglia di contribuire ad arricchire la raccolta di audiostorie, è invitato ad inviarci i testi dei racconti, all’indirizzo: cedoc@ismu.org».

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