Politica

Le due facce dell’Italia multietnica

di Redazione

Multietnici. Italia a due facce. È quella di Matteo Salvini, della Lega, che butta lì l’idea dei sedili riservati ai milanesi sui mezzi pubblici. Idea bislacca, peraltro anche di difficile interpretazione: chi può dirsi davvero milanese o lumbard? Quante generazioni di avi locali? E se mia mamma è nata a Firenze, dove mi devo sedere? I cronisti che sono andati in questi giorni per metropolitane e autobus del capoluogo lombardo non hanno trovato nessuno che dia ragione al leghista. E tuttavia la richiesta di sicurezza è insieme largamente condivisa. Perché l’altra faccia di Salvini è il marocchino Aziz S., 32 anni, fermato già 17 volte per violazione della legge sull’immigrazione e reati di ogni tipo, che sotto l’effetto dell’alcol e della cocaina ha travolto due auto.
Popolare. Continua la telenovela rosa centrata su Noemi Letizia (nome e cognome) soprattutto sui grandi rotocalchi popolari. L’ultima notizia riguarda il fidanzato della ragazza, Domenico Cozzolino, che appare uscito da una puntata di Uomini e Donne. Fotografati insieme davanti al Maschio Angioino, litorale di Napoli, i due giovanissimi sembrano simili a tanti loro coetanei, un po’ “bori”, di cui sono piene le nostre strade dei centri urbani al pomeriggio del sabato. E tuttavia la loro normale quotidianità è segnata dalla contiguità con Berlusconi. Per i suoi detrattori è la svolta decisiva per rinunciare per sempre al Pdl, per i suoi fan è la dimostrazione vivente che Silvio sa frequentare il popolo e la gente normale. È un po’ come quella volta delle corna nella foto ufficiale del summit internazionale, molti in Italia (e quasi tutti i giornalisti) pensano che per Berlusconi si tratti di gaffe terribili da definitiva e imminente sconfitta elettorale. Ma è un grosso errore di prospettiva.
Addio. Se ne è andato don Gianni Baget Bozzo, prete cattolico e pensatore icastico, amante dei paradossi. Sempre in qualche modo segnato dalla lezione di padre Agostino Gemelli e dalla inevitabile continua ricerca dell’uomo della Provvidenza. Come spiegava benissimo il grande Augusto Del Noce, che stimava Baget Bozzo, l’impostazione di fondo del rapporto con la politica, così come fu elaborata nel secondo dopoguerra alla Cattolica di Milano, portava fatalmente il cristiano a ricercare nella storia il successo della Città di Dio. Una posizione che poteva avere molti esiti anche opposti: l’uomo della Provvidenza poteva essere indicato di volta in volta in Mussolini, come in Fanfani o in Craxi. E oggi, ovviamente per l’ultimo don Gianni, in Silvio Berlusconi. Per lui la politica era carica di un impegno quasi mistico, messianico.

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