Le donne, vittime prescelte

Quante ne ha viste, in 30 anni, padre Franco Bordignon! Dalla sua missione a Bukavu, città in riva al lago Kivu vicino alla frontiera con il Ruanda, opera per il sostegno alla popolazione (supportando anche i progetti del Movimento per la lotta alla fame di Lodi). E guarda con molta preoccupazione a quanto sta succedendo poco più a nord.
Vita: Chi sono i protagonisti di queste scorrerie?
Franco Bordignon: Bande ribelli: May May, soldati dell?Rcd – Raggruppamento congolese per la democrazia, altri gruppi più sbandati, quasi tutti si danno al saccheggio. Purtroppo, una delle pratiche più ricorrenti è il rapimento di donne dalle campagne: vengono portate via e trattenute per alcune settimane negli accampamenti, e subiscono ogni sorta di traumi e violenze.
Vita: Anche Bukavu è nel mirino?
Bordignon: No, in città c?è una relativa sicurezza, anche se la settimana scorsa ci sono stati disordini a causa della notizia dell?arrivo di una delegazione del governo di Kinshasa.
Vita: Perché questo rifiuto?
Bordignon: Credo si sia trattato di un ?gioco di forza?: dal momento che il governo di transizione, previsto dagli accordi di pace, viene installato il 28 maggio, a livello locale non si è voluto riconoscere una rappresentanza che non è ancora ufficiale.
Vita: E la Monuc non è intervenuta?
Bordignon: La Monuc? Direi che la sua presenza, visto il costo, è quasi inutile. La popolazione è parecchio avvilita: non si avverte la differenza rispetto a quando i caschi blu non c?erano. Non hanno impedito i massacri né qui né a Bunia, non riescono a fronteggiare i disordini, negano persino la presenza dei soldati ruandesi, che dopo il ritiro ufficiale dell?estate scorsa sono ritornati alla chetichella e adesso sono decine di migliaia e sostengono l?espansione dell?Rcd. Il vescovo di Butembo, poco tempo fa, ha denunciato la presenza di almeno 20mila soldati ruandesi, e la Monuc ha smentito, dicendo che si tratta di congolesi. Già, congolesi che parlano ruandese e che si sono improvvisati soldati?