Welfare
Le donne principali vittime della crisi economica causata dalla pandemia
WeWorld: “La ShePoverty, la nuova povertà che coinvolge soprattutto il sesso femminile, è l’ennesima ingiustizia nei confronti delle donne. L'occupazione femminile deve diventare una priorità politica”
di Redazione
I dati ISTAT sull'occupazione, diffusi ieri, evidenziano come siano soprattutto le donne le principali vittime della crisi economica innescata dalla pandemia. WeWorld – organizzazione italiana che difende da 50 anni i diritti di donne e bambini in 27 Paesi del mondo inclusa l'Italia- sottolinea la gravità di una situazione già presente, ma da troppo tempo ignorata dalle Istituzioni.
Queste le parole di Elena Caneva, coordinatrice del Centro Studi di WeWorld: «Il crollo dell'occupazione è quasi esclusivamente al femminile: in totale i lavoratori scendono di 101 mila unità, ma di questi 99 mila sono donne e solo 2 mila sono uomini. Per questo parliamo di #shepoverty, una nuova povertà che sta coinvolgendo tantissime donne in Italia e in tutto il mondo. L'ennesima ingiustizia nei confronti delle donne, penalizzate perché durante la pandemia hanno dovuto farsi carico, in modo quasi esclusivo, di famiglia e lavoro. Il Coronavirus ha amplificato una situazione già presente, ma ignorata: l’eccessivo carico familiare e di cura delle donne, che ha radici profonde nel contesto culturale italiano e pregiudica la loro inclusione nel mondo del lavoro. Le misure messe in campo dalle Istituzioni sono state purtroppo carenti e inadeguate su questo fronte. Fin dall'inizio di questa crisi, noi di WeWorld ci siamo attivati per non lasciare sole le donne in difficoltà. Ma oggi sono quanto mai necessarie misure urgenti da parte delle Istituzioni, per rispondere davvero ai bisogni delle donne e affinché l’occupazione femminile diventi davvero una priorità nel nostro Paese. Nessuna donna deve più essere lasciata indietro» conclude la coordinatrice del Centro Studi di WeWorld.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.