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Le donne costruiscono il cambiamento in Centrafrica
E’ ospite di Terra Madre a Torino, dal 23 al 27 ottobre, Elisabeth Guerel-Bailé Touane, Presidente dell’Organizzazione Nazionale delle Donne Rurali “Fleurs de Centrafrique”. L’associazione è sostenuta da COOPI.
Elisabeth Guerel-Bailé Touane ha deciso di dedicare la sua vita a sostenere le donne rurali del suo Paese, la Repubblica Centrafricana. Agronoma di formazione, ha fondato l’Organizzazione Nazionale delle Donne Rurali “Fleurs de Centrafrique”, un’associazione che ha 2500 membri in tutto il Paese e che opera per garantire cibo e trasferimento di competenze per coltivare, produrre e conservare i prodotti e gli alimenti. L’associazione è appoggiata da COOPI. Elisabeth Guerel-Bailé Touane è presente all’edizione di quest’anno di Terra Madre, a Torino, dal 23 al 27 Ottobre.
Può parlarmi della storia e delle attività di Fleurs de Centrafrique?
L’associazione è nata nel nord del Paese, a Bossangoa, nel 1998, dalla consapevolezza che le donne del villaggio aiutavano i loro mariti nella coltivazione del cotone ma poi i mariti tenevano il denaro derivante dalla vendita. Ho riunito le donne e abbiamo deciso di coltivare il riso, perché in quella zona non c’era la coltivazione del riso. La FAO ci ha donato le sementi e abbiamo ottenuto un contratto con l’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Rifugiati a Bangui, la capitale della RCA, che si è impegnato ad acquistare i prodotti dell’associazione per distribuirli ai rifugiati del Ciad. Ora le donne sono diventate indipendenti finanziariamente e hanno la proprietà degli appezzamenti di terreno che coltivano. L’associazione fa anche corsi di alfabetizzazione, campagne di sensibilizzazione contro gli abusi ai bambini e attività di formazione agricola.
Da quanto collaborate con COOPI e come vi siete conosciuti?
Ci siamo conosciuti nel cluster di sicurezza alimentare delle Nazioni Unite e abbiamo iniziato a collaborare a partire da quest’anno. COOPI è la prima ONG che ha iniziato a lavorare in Centrafrica. E’ da 40 anni, dal 1974, che svolge un lavoro umanitario sul territorio. Tra l’8 e il 10% della popolazione, oltre 500,000 persone, beneficiano direttamente o indirettamente dei 21 progetti di COOPI , 19 dei quali di estrema urgenza e di protezione delle vittime del conflitto.
Che significato ha per lei e per l’associazione l’invito a Terra Madre?
Sono molta grata a COOPI per quest’opportunità che ci ha offerto. Spero che in Italia potremo trovare un aiuto per le donne contadine della RCA. Non possiamo importare prodotti per venderli, perché quest’anno non ci sarà uno stand per il nostro Stato, ma porteremo un campione dei prodotti locali tradizionali.
Quali sono i prodotti più importanti di Fleurs de Centrafrique?
Oltre al riso, produciamo il burro di karité puro, arachidi, burro di arachidi e miele.
Come vede la situazione socio-economica del suo paese?
Non si può parlare di economia in questo momento nella RCA. Tutto è stato distrutto dalla guerra e si continua a distruggere. La situazione delle donne rurali è orribile: sono state deprivate di tutto, hanno perso marito, figli, materiale agricolo… La RCA sta vivendo dal 2012 la più grave crisi della sua storia a causa degli scontri tra due gruppi armati, i Seleka, a maggioranza musulmana, e gli Antibalaka, per lo più cristiani. Questi scontri hanno causato migliaia di morti e obbligato all’esodo un milione di centrafricani che ora vivono in condizioni di estrema povertà in campi di rifugiati o profughi.
Quali sono i cambiamenti che spera avvengano in futuro per migliorare la situazione generale della RCA?
Il Paese ha bisogno di democrazia. Ci vogliono elezioni democratiche che consentano alla gente di eleggere presidenti legittimi. Non ci devono essere più colpi di Stato e in questo le organizzazioni internazionali ci devono sostenere. Solo così ci sarà sicurezza nel Paese e potremo lavorare liberamente.
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