Formazione

Le dieci cose da fare per una maternità più serena e informata

ll decalogo di Asm per la salute dei nascituri

di Antonietta Nembri

Chiedere. È questo il primo suggerimento del Decalogo di Asm – Associazione italiana per lo studio delle malformazioni rivolto alle gestanti. Nell’opuscolo, realizzato con il contributo della Fondazione Cariplo, si ritrovano le Dieci cose da fare per una maternità serena, messe a punto dagli specialisti della Fondazione Asm. Dopo la prima edizione del 2003, questo nuovo compendio si presenta arricchito e rinnovato nella forma, pur rimanendo incentrato sul concetto di prevenzione, considerato l’elemento cardine per contrastare efficacemente le malattie congenite, che colpiscono ben 28mila neonati all’anno, uno ogni 18 minuti. Domenico Arduini, direttore della Clinica di Ostetricia e ginecologia dell’università di Roma Tor Vergata, oltre che presidente della Società italiana di medicina perinatale e del comitato scientifico di Asm, ha descritto l’opuscolo come un nuovo strumento nella «guerra alla disinformazione».
Arduini ha sottolineato come lo scopo di Asm sia quello di «realizzare un’opera divulgativa capace di rendere le informazioni il più comprensibili possibili, perché se il paziente non ci racconta la sua storia, intervenire diventa più difficile». Ed è proprio per questo che il primo capitolo dell’opuscolo è intitolato Chiedi. Ai futuri genitori viene infatti suggerito di domandare al medico quali possano essere i rischi informandolo della propria storia clinica ma anche di malattie e disabilità delle famiglie di origine della coppia.
Nell’opuscolo anche un elenco degli esami e delle prestazioni gratuite previste dal Servizio sanitario nazionale che possono essere effettuate prima della gravidanza, quelle per il controllo della gravidanza fisiologica e, novità di questa seconda edizione, anche una sintesi in lingua inglese dei dieci punti. Per Marinella Di Capua, presidente di Asm, questa miniguida in inglese è un modo per andare incontro alle future mamme immigrate, «anche se è impossibile prevedere al momento una traduzione nelle centinaia di dialetti e lingue degli extracomunitari presenti oggi in Italia» ha osservato Di Capua.
Rispetto alle future mamme straniere, Arduini ha spiegato che diventa sempre più importante comprendere anche quali domande fare alle donne extracomunitarie: «Rappresentano una buona percentuale delle pazienti, ma sono persone che non conoscono il nostro sistema e del resto anche noi non ne conosciamo la storia clinica. Da non trascurare infine il fatto che stiamo riscoprendo malattie che noi davamo per scomparse, come la tubercolosi o la lebbra».
Pier Mario Vello, segretario generale della Fondazione Cariplo, spiegando il perché del sostegno dato alla pubblicazione, ha sottolineato il valore della prevenzione e la positività di un opuscolo che «offre spiegazioni per affrontare il periodo della gravidanza con una certa serenità ed è auspicabile che iniziative simili vengano prese anche per illustrare altri aspetti relativi alla salute».
Questo ulteriore strumento che Asm mette in campo a favore della prevenzione delle malformazioni si affianca al Filo rosso, la linea telefonica di consulenza medica gratuita (vedi box) sul rischio riproduttivo attiva dal 1988.


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