Convegni e lavoro

Le cooperative sociali, un modello di economia sostenibile ed inclusiva

Mestieri Lombardia organizza per il 21 novembre, a Lecco, un convegno sulle trasformazioni del lavoro. Un’attenzione particolare sarà dedicata alla cooperazione sociale, che propone un modello sostenibile ed inclusivo di fare impresa, capace di generare e redistribuire valore sociale ed economico, alle persone ed alle comunità

di Sabina Pignataro

«Nel mercato del lavoro odierno la risorsa più rara sono le persone». Da questa riflessione nasce il convegno che Mestieri Lombardia, l’Agenzia non profit per il Lavoro che si occupa di orientamento, formazione, reclutamento, selezione, con una specializzazione nell’ambito di processi d’inclusione di lavoratori e lavoratrici vulnerabili , promuoverà nella mattinata di martedì 21 novembre a Lecco.

«Le opportunità di impiego ci sono ma non si trovano le persone disposte ad occuparle», spiega Fabio Loda, presidente di Mestieri Lombardia. «Abbiamo scelto di chiamarlo “Lavoro in cerca di persone” perché questa è la realtà con cui ci confrontiamo nel nostro agire quotidiano a contatto con aziende e persone. Le motivazioni sono molteplici e complesse, ma si tratta di una condizione che non possiamo ignorare o sottovalutare».

Il lavoro è al centro di una profonda trasformazione culturale, demografica, sociale, tecnologica che interseca una molteplicità di aspetti, sfide ed opportunità. La prima è la scarsità della risorsa lavoro in termini assoluti: in Italia, fra il 2017 e il 2022, la popolazione in età lavorativa è diminuita di 750mila unità, con la previsione che entro il 2041 si ridurrà ulteriormente di oltre il 12%. La seconda ha a che fare con l’invecchiamento della popolazione e, al contempo, con il mancato coinvolgimento dei giovani nel mondo del lavoro, con 1,7 milioni di ragazzi e ragazze, fra i 15 e i 29 anni, che non studiano e non lavorano.

«In questo scenario ci preme sottolineare la potenziale disponibilità a valorizzare risorse finora considerate ai margini del mercato, quei lavoratori più fragili o cosiddetti “svantaggiati”», spiega Loda.

Stando ad una recente ricerca di McKinsey sempre più aziende si stanno orientando verso un recruiting ispirato a principi di equità, uguaglianza e inclusione.

«Oggi siamo maggiormente consapevoli di come, in realtà, tutti viviamo in una condizione di vulnerabilità, potenziale o effettiva, che muta nel corso della vita ed è legata a condizioni soggettive o di contesto», prosegue Federica Castellucci, coordinatrice regionale di Mestieri Lombardia. «Vulnerabilità che incide sulla propria capacità/volontà di stare nel mercato del lavoro e che se non riconosciuta può solo aumentare la distanza fra il lavoro e le persone. Le soggettività che i lavoratori sempre di più esprimono, in termini di passioni, problemi, bisogni, interessi, impongono un ribaltamento del modello: non si tratta più di conciliare la diversità rispetto ad uno standard che è considerato la “norma” (o normalità), ma di adattare il lavoro alla specificità di ognuno».

Ciò comporta una sfida in termini di innovazione per i modelli organizzativi aziendali, per le relazioni industriali e la definizione dei rapporti di lavoro che riguarda tutti i lavoratori e le lavoratrici e non solo quei gruppi che usualmente rientrano nello spettro della “diversity”.

Con quali strumenti?

«Occorre una maggiore capacità di ascolto della persona e di adattamento in base alle sue esigenze, flessibilità e modulabilità del lavoro, accoglienza ed accompagnamento nei percorsi di inserimento» osserva Castellucci. «Queste sono da sempre caratteristiche peculiari della cooperazione sociale, che in virtù del suo mandato costitutivo è in grado di integrare e valorizzare le risorse più fragili della società, compensandone la ridotta produttività con un originale modello organizzativo».

Occorre una maggiore capacità di ascolto della persona e di adattamento in base alle sue esigenze, flessibilità e modulabilità del lavoro, accoglienza ed accompagnamento nei percorsi di inserimento

Federica Castellucci, coordinatrice regionale di Mestieri Lombardia

Come ascoltare le richieste delle persone, saper valorizzare le specificità di ogni lavoratore e lavoratrice, affinché ognuno possa contribuire, per quanto e come può, al benessere economico delle comunità in cui vive, e le aziende possano intercettare i lavoratori di cui hanno bisogno?

«Le cooperative sociali sono portatrici di un modo di fare impresa a lungo considerato marginale ma, proprio la loro esperienza di valorizzazione dei gruppi di lavoratori più fragili – pensiamo alle persone con disabilità, gli stranieri, le donne vittime di violenza, persone uscite da percorsi di dipendenza o detenzione – può essere un concreto esempio, una traccia dalla quale partire per diffondere un modello di economia sostenibile e inclusiva che oggi potrebbe e dovrebbe applicarsi ad una più ampia platea perché capace al contempo di generare e redistribuire valore sociale he economico, alle imprese e alle comunità», conclude Fabio Loda.

Info sul convegno
martedì 21 novembre a Lecco
all’Auditorium “Casa dell’Economia”, viale Tonale n.28/30
Info sul sito


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