Economia

Le cooperative, che sorpresa. Solo loro possono salvare Locri

Filippo Callipo: «Qui nessun privato viene a costruire un’impresa. Non ci sono infrastrutture. E gli investimenti non rendono. Invece le imprese di Bregantini stanno facendo miracoli...

di Silvano Rubino

Colpendo la cooperativa sociale Frutti del sole si è colpito un simbolo. Il simbolo di quel non profit «che costruisce impresa in una zona in cui nessun privato andrebbe». Zone in cui, secondo Filippo Callipo, presidente di Confindustria Calabria, «si può andare avanti solo con le cooperative». Un uomo del profit, titolare di una fiorente azienda alimentare, che riconosce al non profit e all?intuizione di monsignor Bregantini meriti enormi. Callipo subito dopo l?attentato è andato a Locri, a incontrare il vescovo e a consegnare ai responsabili della coop Frutti del sole duemila euro raccolti con una sottoscrizione organizzata dai dipendenti della sua azienda. Vita: Perché a suo parere viene colpita una cooperativa sociale? Filippo Callipo: Non è tanto un danneggiamento in sé, quanto un segnale che si vuole dare non solo a monsignor Bregantini ma a quello che lui rappresenta nella Locride e in tutta la Calabria. È come se a un esercito togliessero la bandiera. Purtroppo incendi e rappresaglie contro imprese, imprenditori e cantieri sono all?ordine del giorno in Calabria. Quello che ha toccato tutti gli imprenditori, tutti i calabresi, è che si è colpito un simbolo. La malavita organizzata vuol dare un segno che non si piega, che è forte, che non ha paura. Perché lì deve restare tutto fermo, tutto immobile. Se si crea benessere, se si crea un?economia che dà alla gente un reddito, si sottraggono i giovani dall?arruolamento nella malavita. Vita: Dal punto di vista di un imprenditore profit, quale può essere il ruolo del non profit nella costruzione di un tessuto socio-economico sano in Calabria? Callipo: È un ruolo importantissimo, soprattutto in quelle zone dove nessun privato andrebbe a costruire un?impresa, non tanto per paura della malavita, ma quanto perché decentrate rispetto alle vie di comunicazione. Il profit in certe zone non può arrivare, perché deve ragionare con le logiche del guadagno. Io se dovessi investire, lo farei a Lamezia Terme, vicino all?aeroporto, allo snodo autostradale e ferroviario. Queste cooperative sono state una grande scoperta: monsignor Bregantini ha fatto realizzare qualcosa in una terra arida, in una zona in cui veramente non si produceva niente. Vita: Le cooperative sociali qui hanno grosse difficoltà a mettere radici. Incontrano problemi enormi per l?accesso al credito. Quali misure si possono prendere per incentivarne la diffusione? Callipo: Ci sono grosse difficoltà, prima di tutto per questioni di mentalità, perché qua da noi siamo piuttosto individualisti. Accettare la cooperative, accettare le associazioni è già difficile. Poi ci sono difficoltà di finanziamenti. Dovrebbero essere favorite dalle leggi, perché in queste zone si può andare avanti solo con le cooperative: si potrebbero fare cooperative per tante cose, per la lavorazione del bosco, per la raccolta dei funghi…


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