Famiglia

Le chiavi di Roma ai volontari del Papa

Chi sono e come si stanno preparando gli "'angeli custodi" che assisteranno i pellegrini dell’Anno Santo

di Carlotta Jesi

Maria Teresa Cannatà. Anni: 21, professione: studentessa, nazionalità: italiana. Disponibilità: quindici giorni a giugno o settembre. E una motivazione scritta in calce al modulo di adesione per i volontari del Giubileo che racconta molto più delle esperienze lavorative, gruppo sanguigno, maggiore età e titolo di studio richiesti per partecipare in prima persona all?Anno Santo: sarebbe il nostro più bel regalo di nozze. Suo e di Giuseppe. Il ragazzo venticinquenne, calabrese come lei, che nel 2000 sposerà Maria Teresa. E oggi è una delle 30 mila persone inserite dall?inizio del 1999 in un grande archivio elettronico al Centro del Volontariato per l?Accoglienza Giubilare. L?organismo incaricato di reclutare in tutto il mondo, formare e gestire sul campo i 70 mila volontari che collaboreranno all?accoglienza dei pellegrini. Assistendo bambini, anziani e disabili, fornendo informazioni sui luoghi santi, la logistica e il significato del Giubileo e tutelando i siti di interesse culturale, religioso e ambientale. Insomma, uno degli ingranaggi più importanti della grande macchina giubilare. Che domenica 21 novembre, data fissata per la canonizzazione di dieci martiri in Piazza San Pietro, ha fatto le prove generali dell?Anno Santo schierando nelle stazioni, principali basiliche e arterie della capitale i primi cinquecento volontari. Uomini e donne con storie, vite ed esperienze diverse. Ma tutti pronti a qualche rinuncia pur di esserci…….. Viaggio di nozze con 70 mila amici «Quando ho detto ai miei amici che in luna di miele saremmo andati al Giubileo, in mille invece di due», racconta Maria Teresa Cannatà, che ancora non sa se la sua domanda di partecipazione verrà accettata, «hanno iniziato a prenderci in giro. Ma come», dicevano, «in stanzoni separati pieni di altri volontari?». Sì. Perché fianco a fianco si può stare in tanti modi, racconta a Vita con voce ferma. «E poi io con Roma ho una specie di conto in sospeso: qualche tempo fa ho avuto problemi di salute e da Bosco di Rosarno sono andata nella città dell?Anno Santo a farmi curare. Ho ricevuto tanto, e ora ho l?occasione di fare la mia parte». Come? Cosa ti aspetti? Di sicuro, Maria Teresa e Giuseppe, sanno solo che indosseranno la divisa dei volontari: un gilet blu elettrico su cui è stata stampata una mano aperta -simbolo dei volontari dell?Anno Santo- per cui hanno dovuto indicare la loro taglia sul modulo di adesione al Giubileo. Tutto il resto si vedrà. Loro non si preoccupano. E quello che succederà esattamente sembra essere l?ultimo pensiero di tanti altri aspiranti volontari. «Non voglio partire piena di idee su di me, di aspettative», spiega Emanuela Nici di Capo D?Orlando. Che a ventun anni per andare al Giubileo rinuncerà alle ferie dal suo ufficio di consulenza fiscale. E racconta: «Dicono che non è poco quello che si dà per amore, e io ci credo. Parto con la mia disponibilità e un sorriso». Un ?bagaglio? che ha sperimentato in lunghi anni di volontariato nella sua città, nei seminari di animazione giovanile e nei corsi per l?assistenza di bambini portatori di handicap che ha seguito presso l?Istituto Cortivo. «Tutte esperienze che ti danno qualche cosa», racconta Emanuela. Per cui, alla fine, sarà lei a ottenere di più dall?impegno come volontaria nell?Anno Santo: «Sarà un incoraggiamento, perché tante persone che si aiutano ti dimostrano che il mondo non è solo quello della droga, dei senza lavoro e delle pastiglie di ecstasy». Tante persone che, a seconda di competenze e periodi di disponibilità, si alterneranno come angeli custodi della città eterna. Muniti di un badge plastificato indicante nome, cognome, nazionalità, lingue parlate, codice di riconoscimento e ruolo. Una sorta di documento di riconoscimento che consentirà ai 70 mila volontari del Giubileo di prendere tram e metropolitane senza pagare il biglietto e potrebbe costringere qualcuno a firmare autografi. La gara più importante di Dorina «Anche se dovesse succedere, non sarà un problema», spiega la pluricampionessa olimpica Dorina Vaccaroni. Anche lei tra i 30 mila firmatari dei moduli di adesione al Giubileo in attesa di un ok ufficiale da Roma. Dove vorrebbe occuparsi dei bambini portatori di handicap o con problemi psicologici, la passione cui si è dedicata da quando cinque anni fa ha posato il fioretto e aperto una palestra a Mestre. «Ci faccio anche fisioterapia», racconta la schermitrice più famosa d?Italia, «una disciplina importantissima per cui ho studiato a lungo. E a cui mi dedico soprattutto coi bambini: sono quelli che più mi piace aiutare, da sempre». Dei volontari per il giubileo anche lei ha saputo dall?Istituto Cortivo di Padova, che frequenta da due anni per specializzarsi nell?assistenza dei bambini con handicap. Certo dalle pedane più importanti del mondo alle basiliche, piazze e metropolitane di Roma è un bel salto, cosa si aspetta?«Niente di speciale», risponde anche lei. Che vuole dare una mano come tanti altri perfetti signor nessuno provenienti dagli Stati Uniti, Uganda, Haiti, Ecuador, Croazia, Francia, Antille, Nigeria, Corea, Filippine, Paesi Bassi e altri quarantanove Paesi dei cinque Continenti. O da Itirri. Un paesino sardo in provincia di Sassari che Piero Giuseppe Pinna, muratore di 56 anni da anni impegnato in attività di volontariato, lascerà per qualche giorno alla volta di Roma. Durante le ferie e ?abbandonando? la famiglia a casa. «Un sacrificio», commenta, «ma che opportunità!». Soprattutto formativa. Lo sanno bene le quasi 7 mila personecoinvolte nel gigantesco programma di formazione lanciato il 28 maggio scorso dal Centro del Volontariato per l?Accoglienza giubilare. Perché Volontari dell?Anno Santo non ci si improvvisa e, soprattutto, un esercito pacifico di 70 mila persone va coordinato meglio che se andasse in guerra. Ecco come: sessanta docenti provenienti dal mondo laico ed ecclesiale hanno istruito trecento operatori del Terzo settore e delle diocesi italiane perché, a loro volta, formino sugli aspetti di organizzazione logistica e significato spirituale del Giubileo 150 tutor locali. Incaricati di organizzare quasi 250 corsi per i 6000 volontari internazionali scelti dal Centro per lavorare come capi équipe. Ossia veri e propri coordinatori sul campo degli altri volontari. Per la formazione dei volontari stranieri, invece, il Centro ha organizzato incontri di informazione e orientamento all?estero e realizzato materiale informativo in molte lingue diverse. Funzionerà? Per il momento è presto per dirlo. Ma una cosa è certa: da ogni parte d?Italia continuano a venir spediti migliaia di moduli di adesione per i volontari. Su quello di Gennaro Arbitrio, ventinovenne di Verona, c?è scritto ?professione geometra?. «Un lavoro momentaneo. Un giorno, spero, sarò economicamente dipendente e potrò aprire un centro per disabili». Macché eroi, basta un gesto Le persone cui Gennaro più piace stare vicino e con cui da tempo lavora come volontario. «Perché amano la vita, la sanno apprezzare più di chi non ha tanti problemi e mi trasmettono il loro entusiasmo. Anche per questo spero di incontrarne tanti a Roma». Dove a Gennaro piacerebbe andare il prossimo 24 dicembre, per l?apertura della Porta santa. Oppure durante le celebrazioni dedicate ai bambini, oppure quando ci sarà bisogno di lui. Lo stesso vale per Luana Gatto. Che a 33anni, da Siena, al Giubileo andrebbe soprattutto per mettersi alla prova. «Volontariato per il momento l?ho fatto solo con gli animali», spiega, «e a Roma andrei per capire se questa mia propensione per gli altri, questa attitudine, potrebbe un giorno diventare il mio lavoro». Le aspettative? «Certo che ne ho: innanzitutto confrontarmi con gli altri, con chi la società definisce normale e anche disabile. L?altro, insomma». A oggi il Centro del Volontariato per l?Accoglienza Giubilare ha inserito nella sua banca dati il 20% di moduli di adesione pervenuti. E, in base alle diverse disponibilità, calcola di coprire 80 mila giornate/volontario. Il che, ora più ora meno, è il fabbisogno di tre mesi di Giubileo. Per coprirne dodici ancora molto resta da fare. E tutti possono dare una mano. «Non c?è bisogno di essere eroi», ricorda Emanuela Nici, «a volte basta un piccolo gesto». Come quello della mano aperta stampata sulla divisa dei volontari che dice molto più di tanti slogan e, sicuramente, dei gadget e souvenir. L?altra faccia del Giubileo romano. Pronti a partire? Basta una domanda Vuoi vestire anche tu la divisa blu del volontario del Giubileo e dare una mano ai pellegrini che visiteranno Roma per l?Anno Santo? Non è difficile. Basta possedere i requisiti qui sotto elencati, comprendere veramente quello che ci si aspetta da un volontario giubilare e partire. Ecco come: I REQUISITI DA AVERE Maggiore età, conoscenza della lingua italiana, disponibilità a recarsi a Roma per un periodo di tempo anche breve e a scelta dei volontari stessi. I COMPITI DA SVOLGERE Informare, orientare e assistere i pellegrini nei punti di arrivo e nelle aree interessate al Giubileo; animare e accompagnare lungo itinerari religiosi; indirizzare ai servizi della carta del pellegrino; accogliere nei luoghi di culto; assistere anziani, disabili, bambini, infermi e poveri; svolgere attività di informazione e orientamento, svolgere attività di tutela nei luoghi di interesse monumentale e ambientale. COME SI DIVENTA VOLONTARI DELL?ANNO SANTO Basta compilare il modulo di adesione per i volontari del grande Giubileo 2000 e allegarvi una lettera in cui spiegare le vostre motivazioni, raccontare eventuali esperienze di volontariato, spiegare i compiti per cui vi si tentite più adatti o portati e indicare il periodo di tempo in cui siete disponibili a recarvi a Roma.I moduli possono essere richiesti alla vostra parrocchia o diocesi di zona; ai gruppi, movimenti e associazioni di volontariato religiosi e laici che hanno aderito al progetto; al Centro del Volontariato per l?Accoglienza Giubilare che ha sede a Roma in Largo Santa Lucia Filippini 20, 00186 Roma. Telefono 06695451, fax 0669924802, Posta elettronica: volontariato@romagiubileo.it Nonni da Giubileo «Disabili e Giubileo». È il titolo di un convengno promosso dal Coordinamento provinciale dei centri sociali, gruppi anziani e associazioni di volontariato venziano tenutosi a Venzia lo scorso 23 ottobre per riflettere su come il prossimo Anno Santo possa essere vissuto anche dai disabili in misura piena e completa. I risultati? Innanzittutto una pellegrinaggio -prova generale del Giubileo organizzato per il prossimo 11 febbraio in occasione dell?udienza riservata dal Papa proprio ai disabili. E poi l?apertura di un conto corrente presso la Cassa di Risparmio di Venezia (conto corrente n. 0740-660370s, causale Iubilaeum 2000) per raccogliere fondi destinati ad iniziative in favore delle persone disabili. Un patto tra diverse e importanti forze della società civile che Giancarlo Conti, presidente provinciale dei centri anziani, ha così commentato: «Abbiamo voluto evidenziare le opportunità che i nostri centri anziani avranno a disposizione il prossimo anno per mettersi al servizio dei disabili che intendano muoversi per recarsi nei centri più significativi della cristianità». Per ulteriori informazioni: Coordinamento provinciale centri sociali, gruppi anziani e associazioni di volontariato, telefono e fax 0421/700083


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