Welfare

Le carceri mai così piene

Presentato oggi il sesto rapporto sugli istituti di pena dell'associazione Antigone. Ecco i "numeri dell'intollerabilità" del sistema penitenziario italiano

di Daniele Biella

Oltre il tollerabile. È questa la situazione attuale delle prigioni italiane, così come è «intollerabile la condizione di vita delle persone detenute, costrette a subire gli effetti di un sovraffollamento mai visto nella storia d’Italia. […] E non tollerabile è l acondizione di lavoro degli operatori penitenziari, costretti a turni massacranti». Si apre con queste parole il sesto rapporto sulle carceri redatto dall’associazione Antigone, presentato oggi a Roma e titolato, appunto, “Oltre il tollerabile”.

Il rapporto (la cui sintesi di 43 pagine si può scaricare qui in alto a destra) consiste in una rilevazione fitta di dati, informazioni e considerazioni sul difficile status quo del mondo penitenziario italiano attuale. Si comincia dalle cifre, e da un “record”: le 63.460 persone oggi detenute, il numero più alto dall’inizio della Repubblica italiana, 20mila in più rispetto alla capienza regolamentare, e persino oltre la capienza considerata “tollerabile”. Solo nell’ultimo mese, sono 1.340 i carcerati in più, e il sovraffollamento si fa sentire soprattutto in Emilia Romagna (che ha un tasso abnorme, il 198%, ovvero il doppio del consentito), ma anche in Lombardia, Veneto, Friuli e Sicilia (tutte attorno al 160%). Altri spunti, la netta diminuzione dei fondi a disposizione, e il dato molto basso del numero di detenuti in misura alternativa: 9.406 in tutto, ovvero il 14,8%, nonostate una recidiva, durante il reinserimento, ferma allo 0,45%.

Oltre ai numeri e alle previsioni dell’ulteriore crescita futura, che di questo passo arriverebbe nel 2012 alla cifra proibitiva di 100mila unità, il rapporto si sofferma nelle pagine successive sulla tipologia dei detenuti (il 52,2% è in custodia cautelare, ne segue che i condannati in via definitiva sono una minoranza, “un’anomalia tipicamente italiana”), su alcuni esempi di carceri ‘vivibili’ (Bollate, Padova, Torino i primi tre) e altri ‘meno vivibili’ (Favignana, Poggioreale e Brescia tra gli altri), sulla percentuale e la caratterizzazione dei detenuti tossicodipendenti, degli ergastolani e dei detenuti ‘pericolosi’, degli stranieri, dei bambini al seguito. Ancora, si prendono in considerazione tutti i casi documentati di suicidio dietro le sbarre, le violenze, le inchieste aperte, e allo stesso modo si analizza la situazione della salute carceraria e dei sei Opg (Ospedali psichiatrico giudiziari) italiani.

Infine, il rapporto di Antigone presenta le “soluzioni al sovraffollamento” dell’associazione (depenalizzazione e decarcerizzazione, in alternativa alla soluzione governativa, legata all’edilizia, ovvero alla costruzione di nuove carceri), prima di lasciare spazio alla Relazione del difensore civico dell’associazione stessa, dopo il primo anno di attività.


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