Cultura
Le canzoni d’amore sono nate in Africa e in Medio Oriente
Ma quali francesi. Un libro smonta la diffusa teoria che attribuisce ai trovatori francesi la paternità dell'invenzione delle canzoni d'amore
Le versioni ufficiale del genere narrativo sulla storia della musica, sottoscrive la centralità dell’Europa e degli Stati Uniti nell’evoluzione della musica. In particolare, si ritiene che la maggior parte delle storie che hanno ispirato le canzoni d’amore siano state riciclate dai racconti di poetesse greche e trovatori francesi.
Ma sulle origini di queste espressioni intime del cuore, lo scrittore Ted Gioia, nel suo ultimo libro “Love Songs: The Hidden History” avanza un’altra tesi: la storiografia sulla storia delle canzoni d’amore ignora 5.000 anni di innovazioni provenienti da culture non occidentali, in particolare quelle africane e mediorientali.
The qiyan, il canto delle schiave del mondo islamico, ha dato origine agli elementi chiave dell’amore cortese molto prima che fossero conosciuti in Europa. Questa musica si è diffusa in tutto il Nord Africa e in Europa dopo la conquista musulmana della penisola iberica. I primi trovatori nel sud della Francia, quasi certamente, sostiene Gioia, erano al corrente di questa musica e ne impararono il modello.
Il monaco San Valerio (vissuto nel settimo secolo dc ) è noto per essere rimasto impressionato dall’ incontro con un prete etiope che eseguiva canzoni d'amore con il liuto. Valerio risiedeva in Spagna prima dell'invasione dei Mori. La sua esperienza, sostiene Ted Gioia, dimostra che le canzoni africane di stampo romantico stavano entrando in Europa anche in epoca visigota.
E chi conosce Enheduanna? E’ una sacerdotessa sumera che ha scritto canzoni d'amore con espliciti riferimenti sessuali 1.500 anni prima che la poetessa greca Saffo.
Enheduanna è la cantautrice più antica identificata per nome le cui opere sono sopravvissute, ma solo una manciata di specialisti in assiriologia è al corrente della sua importanza. Pur avendo il merito di aver dato vita alle canzoni d’amore, la saggistica della storia della musica ignora il suo contributo.
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