Welfare

Le canzoni che aiutano a conoscere (e curare) il disagio mentale

"Psicantria" è un progetto unico in Italia: la musica come tecnica terapeutica in ambito psichiatrico. Dopo due sugli adulti, il terzo disco dedicato ai bambini sarà presentato il 10 marzo. Anche grazie al CSV, Modena è una delle città più attive in Italia sulla salute mentale

di Laura Solieri

Un modo differente, leggero, poetico ma clinicamente preciso per parlare attraverso le canzoni di disagio psichico e in particolare di problemi psicologici legati ai bambini. Succede a Modena ad opera dell’associazione Psicantria, che promuove l’uso della canzone come tecnica terapeutica in ambito psichiatrico e organizza laboratori di musicoterapia, workshop, convegni, concerti psicoeducativi.

Esperienza unica in Italia, il progetto Psicantria nasce circa dieci anni fa dalla collaborazione tra Gaspare Palmieri (psichiatra e cantautore) e Cristian Grassilli (psicoterapeuta, musicoterapeuta e cantautore) con la finalità di scrivere canzoni che raccontino il mondo del disagio psichico, «o più in generale – dicono i due – quello che noi chiamiamo psicomondo. Il nostro obiettivo è la sensibilizzazione e la lotta allo stigma».

La musica, quindi, come uno strumento potentissimo per creare socialità, per condividere e fare comunicare le persone, anche su temi delicati come questo. «Tanti sono i concerti che abbiamo fatto in giro per l’Italia in situazioni molto diverse, dai convegni scientifici alle feste delle associazioni dei famigliari, alle scuole, – spiegano Palmieri e Grassilli. – Ricordiamo con molto piacere e un po’ di commozione la prima esibizione pubblica a Modena, la nostra città, davanti a tanti amici, parenti e colleghi, che facemmo nel 2010 all’interno di Ethicae, il festival della solidarietà promosso allora dal Centro di servizio per il volontariato: un’esperienza bellissima».

Il 10 marzo 2018 alle 22, a La Tenda a Modena, verrà presentato il nuovo disco “Neuropsicantria Infantile”, il terzo lavoro dopo due dedicati al mondo degli adulti, uscito per Edizioni La Meridiana insieme a un libro che traduce in racconti di esperienze cliniche le problematiche affrontate nei diciassette brani della tracklist. In esso Gaspare e Cristian raccontano di balbuzie, autismo, mutismo selettivo, disturbi della condotta e altri disagi. «Ci sono alcuni brani scritti appositamente per i bambini e alcuni più personali, dove raccontiamo del nostro rapporto con loro. È un lavoro che si rivolge soprattutto a genitori, insegnanti, operatori e a tutti coloro che vogliono sapere qualcosa di più del mondo dell’infanzia e delle sue difficoltà».

Una “recensione” autorevole dell’opera è arrivata da Francesco Guccini, che in passato ha collaborato con i due autori su altri fronti: “Sono pronto a scommettere, – ha affermato il grande cantautore, – che queste canzoni, orecchiabili, a volte persino ballabili, riuscirebbero a muovere emozioni anche in chi non fosse particolarmente interessato ad indagare la condizione esistenziale propria ed altrui.

Modena è una città sensibile ai temi legati alla salute mentale: sono tante le associazioni con cui il Csv di Modena collabora, e va ricordato che di tutti i festival italiani dedicati al questo tema, il “Mat” di Modena (Settimana della salute mentale) è quello con il numero più alto di eventi concentrati in una settimana, mettendo insieme tutte le aree di cui si occupa il Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche, e il maggior radicamento nel territorio.

«La malattia mentale, – concludono i due professionisti, – fa ancora paura per diverse ragioni: dalla paura del ‘contagio’ (idea completamente assurda) alla non accettazione del diverso o di chi ha tempi e ritmi diversi Nel mondo postmoderno, permeato dall’efficienza e dalla produttività, spesso non c’è neanche spazio per emozioni normali come la tristezza, figurarsi per la depressione! Le nostre canzoni raccontano di persone che hanno attraversato queste difficoltà, storie di guarigione e non solo drammatiche perché anche la speranza ha un effetto terapeutico».

Recentemente Palmieri e Grassili sono venuti a conoscenza di una band spagnola che si chiama “The beautiful brains”, composta da operatori sanitari, le cui canzoni parlano del cervello, degli psicofarmaci e dei disturbi mentali. “Sarebbe bello, un giorno, – concludono, – fare un concerto insieme!”.

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