Economia
Le Bcc lombarde ricordano l’ispirazione di Papa Benedetto XVI
Nel giorno delle esequie del Pontefice, le Banche di credito cooperativo ricordano le parole da lui pronunciate sia all’interno dell’Enciclica “Caritas in Veritate” del 2009, sia nel discorso alla delegazione di Confcooperative e Federcasse ricevuta in udienza nel dicembre del 2011
di Redazione
Nel giorno delle esequie di Papa Benedetto XVI, le Banche di credito cooperativo della Lombardia ricordano con profonda emozione e riconoscenza le parole di grande ispirazione che il Pontefice dedicò al movimento delle Bcc all’interno dell’Enciclica “Caritas in Veritate” del 2009 e, successivamente, nel discorso alla delegazione di Confcooperative e Federcasse ricevuta in udienza due anni più tardi, nel dicembre del 2011 (foto d'apertura).
«Le parole che Benedetto XVI riservò al credito cooperativo – ricorda Alessandro Azzi, oggi presidente della Federazione lombarda delle Bcc e nel 2011, all’epoca dell’udienza citata, presente in veste di presidente della Federazione nazionale del credito cooperativo – rappresentano e continueranno a rappresentare per noi viva ispirazione e stimolo costante, perché alla base del nostro operare quotidiano vi sia sempre quell’“amore intelligente”, capace di unire “previdente e giusta convenienza” a “retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati”. Un richiamo forte al ruolo sociale delle Bcc, che da sempre sono impegnate a tenere insieme e valorizzare economia e solidarietà, per il bene delle comunità in cui operano».
Nell’Enciclica del 2009 si legge, in particolare: «Bisogna, poi, che la finanza in quanto tale, nelle necessariamente rinnovate strutture e modalità di funzionamento dopo il suo cattivo utilizzo che ha danneggiato l’economia reale, ritorni ad essere uno strumento finalizzato alla miglior produzione di ricchezza ed allo sviluppo. Tutta l’economia e tutta la finanza, non solo alcuni loro segmenti, devono, in quanto strumenti, essere utilizzati in modo etico così da creare le condizioni adeguate per lo sviluppo dell’Uomo e dei popoli. È certamente utile, e in talune circostanze indispensabile, dar vita a iniziative finanziarie nelle quali la dimensione umanitaria sia dominante. Ciò, però, non deve far dimenticare che l’intero sistema finanziario deve essere finalizzato al sostegno di un vero sviluppo. Soprattutto, bisogna che l’intento di fare del bene non venga contrapposto a quello dell’effettiva capacità di produrre dei beni. Gli operatori della finanza devono riscoprire il fondamento propriamente etico della loro attività per non abusare di quegli strumenti sofisticati che possono servire per tradire i risparmiatori. Retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati sono compatibili e non devono mai essere disgiunti. Se l’amore è intelligente, sa trovare anche i modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel campo della cooperazione di credito».
Papa Benedetto XVI riprese poi tale messaggio nel discorso alla delegazione di Confcooperative e delle Banche di credito cooperativo nel dicembre del 2011. In tale occasione, in particolare, Sua Santità ricordò così le origini dell’impegno dell’esperienza cooperativa, spronando le Bcc a continuare nell’impegno di tenere unite economia e solidarietà, per il bene delle comunità: «Le vostre benemerite istituzioni sono presenti da molto tempo nel tessuto sociale italiano e rimangono pienamente attuali; esse portano in sé ideali evangelici e una vitalità che le rendono ancora oggi capaci di offrire un valido contributo all’intera comunità, sia dal punto di vista sociale, sia nel campo dell’evangelizzazione. In una stagione di grandi cambiamenti, di persistente precarietà economica, di difficoltà nel mondo del lavoro, la Chiesa sente di dover annunciare con nuovo vigore il messaggio di Cristo, con la forza di umanizzazione e la carica di speranza per il futuro che contiene. E voi, cari amici, dovete essere consapevoli che le cooperative cattoliche hanno un ruolo importante da svolgere in questo campo. Vorrei richiamare molto brevemente alcuni elementi dove la vostra azione è preziosa. Anzitutto siete chiamati ad offrire il vostro contributo, con la specifica professionalità e il tenace impegno, affinché l’economia e il mercato non siano mai disgiunti dalla solidarietà. Inoltre, siete chiamati a promuovere la cultura della vita e della famiglia e a favorire la formazione di nuove famiglie che possano contare su un lavoro dignitoso e rispettoso del creato che Dio ha affidato alla nostra cura responsabile. Sappiate valorizzare sempre l’Uomo nella sua interezza, al di là di ogni differenza di razza, di lingua o di credo religioso, prestando attenzione ai suoi reali bisogni, ma anche alla sua capacità di iniziativa».
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