Non profit

Le barricate degli esclusi

Scioperi della fame, appelli a Napolitano e a Ferrero

di Daniele Biella

Bocciatura totale, no grazie. Ricorsi al Presidente della Repubblica, scioperi della fame a oltranza, appelli alla mobilitazione: è una vera rivolta quella degli enti che hanno registrato uno zero assoluto nel numero di progetti finanziati dal nuovo bando di servizio civile. Progetti rimasti senza fondi ministeriali dopo la loro approvazione. «Questo significa che nessun volontario andrà a dare il cambio a quelli che finiranno a settembre», afferma Francesca Boscaglia, responsabile progetti della sezione padovana del Gacvi, gruppo storico di volontariato civile che, tra le tante attività, impiega i giovani in laboratori di educazione alla pace in varie scuole d?Italia, «il rischio serio è di bloccare gli sforzi di anni». Per scongiurare il rischio, il fondatore del Gavci, padre Angelo Cavagna, ha cominciato uno sciopero della fame (vedi lettera a pagina 38). Padre Cavagna sta dando vita a una rete di enti ?respinti? per far sì che le cose cambino. Si parla sempre più con insistenza di un bando straordinario per riammettere gli esclusi.
Tra i quali esclusi c?è anche il Movimento Nonviolento, ente che ha fatto la storia dell?obiezione di coscienza italiana. Il suo fondatore, Mao Valpiana, è stato il primo obiettore in assoluto, nel lontano 1974. «È la prima bocciatura dal 1981, anno in cui abbiamo cominciato a ricevere giovani in servizio civile», dice Valpiana. «Con il Gavci, il Mir e altri enti danneggiati abbiamo deciso di muoverci su tre fronti», chiarisce, «uno istituzionale, con un ricorso al Presidente della Repubblica, e due politici: lo sciopero della fame che ha iniziato padre Cavagna e la richiesta di un incontro immediato con il ministro Ferrero».
Oltre alla richiesta di un bando straordinario, nel quale rientrerebbe chi ha avuto il punteggio più vicino alla discriminante dei 48/100, i promotori della protesta chiedono una completa revisione dei criteri di valutazione: «Sappiamo che uscirà tra qualche mese una nuova circolare sulla progettazione, la aspettiamo con molte attese», dice Luca Magosso, responsabile progetti del Mir. «È necessario che gli enti storici del servizio civile siano tutelati, la griglia di punteggi deve includere una voce di valutazione politica», aggiunge Valpiana, «è qui che si vede l?impatto dell?ente sulla società, non quantificabile tramite i ?crediti formativi?».
Questo per l?immediato futuro. Ma oggi chi riuscirà a far tornare l?appetito a padre Cavagna?

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.