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Le autostrade danno i numeri

I report di sostenibilità spesso sono fumosi, retorici e irritanti. Eccone un esempio...

di Redazione

Uscirà settimana prossima il numero 11 (Anno II) di Communitas, la rivista diretta da Aldo Bonomi. è un numero ?speciale?: un viaggio disincantato dentro un centinaio di bilanci sociali, scritto da un grande esperto, Paolo D?Anselmi. Ecco in anteprima un brano succoso sul bilancio di Autostrade. C?è mezzo morto di troppo nei conti della Società Autostrade. I pannelli luminosi recitano: 2 morti su 5 per guida distratta; 1 morto su 5 per colpo di sonno; 1 morto su 2 per eccesso di velocità. Se rapportiamo a 5 anche l?ultimo messaggio, abbiamo: 2,5 morti su 5 per eccesso di velocità. Sommiamo: 2 + 1 + 2,5 fa 5,5. Quindi: 5,5 morti su 5 (totale delle cause). Mezzo morto in più. Dopo la patente a punti, il numero avanza. Il numero è amico del report. L?aritmetica è più efficace di «moderare la velocità». È responsabile da parte del gestore fornire un dato che ieri ignorava: questa è csr, sentirsi responsabili oltre la stretta legalità. Lungo questa linea pare che il prossimo report di Società Autostrade dia misure del servizio e della sua qualità: ore per mezzo di trasporto spese in autostrada e ore perse in coda. Consapevole di operare in un mercato che ha come solo concorrente la ferrovia, avvia un benchmark con tratte omologhe d?Europa: Milano-Roma vs Basilea-Francoforte; Trieste-Torino vs Colonia-Parigi. Si comincia a ragionare. C?è infine il teatrino Iri da Iri: eravamo in autostrada quando Isoradio – collaborazione tra Rai e Società Autostrade – dava 4 km di coda tra Ponzano e l?allacciamento Roma Nord per traffico intenso. Arrivati lì, constatiamo che la coda è generata dal collo di bottiglia della galleria, che è a due corsie, mentre il resto dell?autostrada è a tre. Il traffico c?entra, ma come fattore secondario. Bugia, ma con le gambe lunghe, perché non eravamo in tanti a sentirci oltraggiati. Se li chiami, poi, quelli di Isoradio, e fai notare che c?è del marcio in ciò che dicono, ammettono candidi che «a noi le informazioni arrivano così dalla Società Autostrade». Ogni giorno ripetono ovvietà come i rallentamenti sulla A4 tra Pero e Cormano e non gli viene di dire «mandate un vigile». O forse è sempre colpa degli automobilisti che sfilano «intensi»?


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