Cultura

Le attese di Ankara

VITA ne ha parlato con Endler Helvacioglu, uno dei più ascoltati opinionisti turchi. Anteprima dal Magazine in edicola fino a giovedì

di Redazione

di Asli Kayabal Zavaglia Un viaggio atteso. Un viaggio difficile e anche rischioso. Una piattaforma di questioni aperte da far tremare. Benedetto XVI parte per la Turchia, ma che Turchia c’è ad aspettarlo? Ender Helvacioglu, sociologo ed editore del mensile Scienza e Futuro, è uno dei più ascoltati opinionisti di Ankara. Ha analizzato in profondità i discorsi e i progetti di papa Ratzinger. E prova a prevedere quale impatto questa visita potrà avere. In Turchia e non solo. Vita: Come vede dal suo osservatorio questa visita? Ender Helvacioglu: Sarebbe opportuno non pensare a Benedetto XVI soltanto come a un leader religioso. È anche una delle figure più significative del mondo occidentale. Credo che non verrà in Turchia solo per approfondire le tematiche religiose e il confronto tra cristianesimo e islam o il rapporto con gli ortodossi. Se così fosse, l’evento perderebbe molto del suo interesse. In realtà sotto i concetti di ?dialogo interreligioso? o ?alleanza di civiltà? viene messa in scena una rappresentazione teatrale, che ha un’origine antica e che si ancora al sistema di rapporti e alle contraddizioni che l’Occidente ha messo in atto nello scacchiere mediorientale. Le problematiche religiose sono oramai divenute elemento non secondario dell’agenda politica, sia nel mondo cristiano che in quello musulmano. Da questo punto di vista, più che i discorsi religiosi, saranno rilevanti i messaggi politici che il Papa veicolerà attraverso il messaggio religioso. La mia impressione è che Benedetto XVI sia uno dei più autorevoli portavoce del ?grande progetto per il Medio Oriente?, all’interno del quale si colloca anche il ruolo della Turchia. Questo mi sembra il tema più rilevante. Vita: La visita può favorire nuovi approcci al dialogo interreligioso, piuttosto compromesso negli ultimi tempi? Helvacioglu: Non credo neanche che questa tensione tra mondo musulmano e cristiano sia reale. Molti popoli di diverse religioni hanno vissuto per tanti secoli come fratelli sia nella penisola anatolica che in Medio Oriente. Le attuali difficoltà sono determinate dall’occupazione americana dell’Iraq. L’invasione israeliana del Libano è recentissima. In Palestina vengono quotidianamente uccise decine di persone. L’Afghanistan è ancora sotto la tutela degli eserciti occidentali. L’amministrazione americana nel contesto del ?grande progetto Medio Oriente? parla anche di possibili cambiamenti di confini in realtà statuali consolidate. C’è chi sostiene addirittura la divisione della Turchia. I motivi che scatenano e amplificano la tensione sono questi. Purtroppo anche Benedetto XVI non potrà fare molto, nonostante le buone intenzioni e l’autorevolezza della sua figura. Temo addirittura che la visita del Papa possa rivelarsi un ulteriore elemento di turbativa. Vita: La tradizione di tolleranza interculturale, che ha storicamente caratterizzato la Turchia e il Medio Oriente, è sempre più claudicante. Cosa immagina per il futuro prossimo? […]

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