Formazione

Le arti? Facciamone comunità di saperi

Le accademie italiane hanno messo in mostra i loro miglior talenti, con il rilancio del "Premio nazionale delle arti", organizzato quest’anno dall’Accademia di Catania. Un’esperienza unitaria, che ha visto accostate forme espressive contemporanee a pratica di cura del patrimonio come il restauro

di Giuseppe Frangi

Le Accademie italiane hanno messo in mostra i loro miglior talenti, con il rilancio del Premio nazionale delle arti organizzato quest’anno dall’Accademia di Catania. Un’esperienza unitaria, che ha visto accostate forme espressive contemporanee a pratica di cura del patrimonio come il restauro

Un tema, una prospettiva

“Comunità di saperi”: è bello il tema scelto per l’annuale premio nazionale delle Arti assegnato ai talenti emergenti delle accademie italiane.

Le accademie di belle arti rappresentano un patrimonio importante di conoscenza e di saperi in tanti campi  come quelli del design, dell’innovazione e della sperimentazione tecnologico-multimediale. Sono anche incubatori di nuove professionalità, essenziali per definire l’identità culturale di un territorio, intesa come bene collettivo e motore di sviluppo nazionale e internazionale. Quest’anno il Premio è stato organizzato dall’Accademia di Catania, fatto che ha trasformato la città in un interessante laboratorio di idee e pratiche artistiche innovative, accogliendo opere che sfidano le categorizzazioni tradizionali promuovendo il dialogo tra le diverse forme d’arte. Come sottolinea Lina Scalisi, presidente dell’Accademia catanese,  «la città continua a distinguersi per la capacità di connettere la ricchezza culturale della nostra città con le sfide globali dell’arte contemporanea. Siamo riusciti a realizzare una scommessa importante: creare una grande “Comunità di saperi” unendo il ricco patrimonio artistico e culturale di 25 accademie italiane. Sono state presentate numerosissime opere, frutto del talento di tanti studenti, e selezionate da una giuria severa, ma altamente esperta. È il risultato di uno sforzo collettivo, di ricerca, cura e grande maestria». 

13 opere vincitrici

Al Premio hanno partecipato 480 studenti di tutta Italia provenienti da 25 accademie e da un conservatorio di musica. Le giurie specializzate nominate dal ministero dell’Università e della Ricerca, su proposta dell’Accademia di Catania, hanno selezionato 129 opere finaliste e le 13 vincitrici senza conoscerne la provenienza, quindi in una condizione di imparzialità. Alla fine la distribuzione geografica dei premi ha rispettato davvero la natura nazionale del concorso: i vincitori vengono da 11 accademie diverse. Interessante anche la molteplicità dei linguaggi, incoraggiati dal regolamento: arti grafiche, pittura, scultura, pratiche installative e multimediali con fotografia e immagine in movimento, e anche restauro. Infatti due dei premi sono finiti a interventi di recupero di manufatti artistici antichi, un bassorilievo e una cornice cinquecentesca. »Uno sguardo unitario nel segno di una ricognizione sul presente delle arti», sottolineano i curatori. Ma anche un ponte positivo tra presente e passato per costruire davvero comunità di saperi.

Un premio rivoluzionato

«Abbiamo deciso di rivoluzionare il premio, arrivato alla sua 18ª edizione, apportando nuovi contributi ispirati alle mostre contemporanee», spiega il direttore dell’Accademia catanese. Gianni Latino. «La scelta è stata quella di accostare diverse forme d’arte, per dare ai visitatori un’esperienza unitaria: un intreccio di saperi che pone tutte le arti sullo stesso livello, senza priorità di una sull’altra». Interessante il fatto che i premi siano finito per una grande maggioranza delle ragazze: ben 10 quelle che hanno ottenuto il riconoscimento, tenendo conto che l’opera vincitrice per la categoria Arte elettronica era opera realizzata da un gruppo di quattro studenti.

La leva delle accademie

In un paese con tradizioni artistiche come l’Italia le accademie rappresentano una leva importante. Negli ultimi due anni, il ,inistero ha lavorato per equiparare il sistema formativo artistico a quello universitario, grazie al sostegno del Pnrr e a progetti per l’alta formazione artistica. Per la prima volta, per l’anno accademico 2024-25, nelle Istituzioni Afam  – tra cui la l’Accademia Catania si avviano i Dottorati di ricerca: un traguardo importante nella valorizzazione dell’Alta formazione artistica e musicale in Italia. 

Nella foto di apertura di Gabriele Capodanno per l’ufficio stampa Accademia Catania, i viincitori del Premio.

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