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Le aperture del Governo

La Roccella stamane in conferenza stampa: «Riapriremo i termini per gli esclusi». Ma intanto il ricorso va avanti

di Gabriella Meroni

«È questione di giorni, la soluzione per gli esclusi dal 5 per mille si troverà»: sono state queste, stamane, le parole di Eugenia Roccella, sottosegretario al ministero del Welfare, nel corso della conferenza stampa organizzata a Roma per presentare il ricorso del CSVnet che punta all’erogazione delle somme agli enti estromessi dagli elenchi per motivi formali. Il sottosegretario ha spiegato che la strada più probabile sarà quella di riaprire i termini di iscrizione, concedendo alle associazioni tre/quattro settimane per ripresentare la documentazione corretta.

Nonostante le rassicurazioni della Roccella – che però non ha spiegato esattamente in quale provvedimento legislativo verrà inserita la misura di “recupero” – il ricorso va avanti. finora hanno aderito circa 380 organizzazioni tramite la rete dei Centri di servizio italiani e lo stesso CSVnet, il coordinamento del Csv. Intenzione dei promotori è fissare al 21 novembre il termine ultimo per aderire, e quindi depositare il ricorso in tribunale nei primi giorni di dicembre, anche per scongiurare il rischio che i fondi accantonati per gli esclusi (circa 16 milioni) vengano utilizzati per altri scopi.

Per una fotocopia in meno
Nelle scorse settimane, il CSVnet aveva avuto alcuni incontri con esponenti del ministero del Lavoro e rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate, proprio per informarli dell’iniziativa giudiziaria e sondare contemporaneamente la possibilità di addivenire a una soluzione diversa del contenzioso, registrando una posizione di apertura e disponibilità: «L’Agenzia delle Entrate non si opporrebbe ad un eventuale decreto del governo», continua Granelli, «anche se non può emanarlo direttamente, in quanto organismo amministrativo. Tuttavia sarebbe favorevole a una riapertura dei termini di iscrizione per il 5 per mille degli anni scorsi. E questo mi sembra già un fatto importante».

Per il solo 2006 (unica edizione della misura per la quale si abbiano i dati definitivi degli esclusi), sono ben 5.609 le organizzazioni cancellate, il 20% di tutti gli iscritti tra onlus, volontariato, associazioni e fondazioni. Un’esclusione con cui è stata di fatto annullata la preferenza data da 644.052 contribuenti nel momento della dichiarazione dei redditi: il 5 per mille, lo ricordiamo, è infatti il frutto di una erogazione decisa dal contribuente per la quale lo Stato svolge solo un ruolo di intermediario.

In attesa di sviluppi

Al di là degli esiti finali, la situazione sembra essersi comunque sbloccata, per merito del ricorso e anche di una iniziativa precedente: nello scorso febbraio, proprio Vita diede avvio all’iniziativa «La riscossa degli esclusi», ovvero l’invio di una istanza di autotutela al ministero dell’Economia che mirava a far annullare il decreto che aveva introdotto regole illegittime per l’iscrizione agli elenchi (una per tutte: dover dimostrare di essere onlus alla stessa amministrazione pubblica che doveva già saperlo). La campagna ha avuto uno straordinario successo (un migliaio le adesioni) e ha fatto parlare per mesi e mesi della situazione degli esclusi, oltre ad aver tenuto ben desta l’attenzione degli apparati statali su questa iniqua situazione.

Per saperne di più: www.csvnet.it

 


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