Volontariato
Le Acli intervengono sulla riforma Moratti
Luigi Bobba: «La Moratti prenda esempio da Bush, che ha recentemente varato una riforma della scuola con il consenso anche dellopposizione»
di Redazione
COMUNICATO STAMPA
Da Assisi Luigi Bobba parla della riforma del sistema educativo con la preoccupazione che nessun studente sia lasciato indietro, e dice:
«La scuola è un bene pubblico, la scuola è di tutti. La sua riforma richiede un consenso ampio. Solo così si avranno risultati duraturi. Il Ministro Moratti non si lasci prendere dalla fretta. Segua l?esempio del presidente Bush che ha recentemente presentato la riforma della scuola americana anche con il consenso dell?opposizione». Così si è espresso il Presidente nazionale delle ACLI, Luigi Bobba, a proposito della riforma della scuola del ministro Moratti, durante i lavori del Consiglio Nazionale delle ACLI riunito ad Assisi da due giorni e che si concludono oggi.
«La vera grande novità della riforma ? ha spiegato il Presidente nazionale delle ACLI ? è l?istituzionalizzazione del doppio canale: quello della formazione e quello dell?istruzione. Questa è la ?vera? riforma, un canale formativo che non obblighi tutti a ?liceizzarsi? e che offra una vera alternativa ai ragazzi e alle famiglie. Un canale che sia in grado di rendere veramente ?plurale? l?offerta del servizio pubblico ed eviti di produrre il 30% di abbandoni dalla scuola secondaria, come oggi avviene nei primi due anni di istruzione».
«Le ACLI sono convinte ? ha proseguito Bobba ? che il doppio canale sia una buona scelta, però a quattro condizioni: che abbia pari dignità; che la scelta della studente sia sempre reversibile e che sia garantito, anche per il canale formativo, l?accesso all?Università; che sia chiaro e coerente il rapporto tra Stato e Regioni, considerando che questa materia è costituzionalmente sotto la responsabilità delle Regioni; che vi sia, infine, una effettiva pluralità dei soggetti erogatori del servizio.
Siamo invece contrari all?anticipo di sei mesi all?accesso alle materne ed elementari. Piuttosto potrebbe essere inserito nell?iter scolastico e formativo l?ultimo anno della materna».
«Se si vuole offrire a tutti una buona scuola ? ha concluso il Presidente ? c?è bisogno di un coinvolgimento ampio di tutti i soggetti nella scuola, studenti, genitori, insegnanti, nonché delle parti sociali. Non c?è un anno zero per la scuola: c?è un faticoso percorso per non lasciare indietro nessuno studente».
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