Legge di bilancio

Le Acli: «Governo miope, non riconosce il valore della spesa sociale»

Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani si uniscono alle critiche mosse dal Forum del Terzo settore e dal nostro giornale e considerano il provvedimento adottato nei giorni scorsi una deludente sorpresa. Si confida nella ripresa del confronto con il sottosegretario Leo

di Redazione

Le Acli si uniscono alle dichiarazioni del Forum del Terzo settore e di VITA sulle deludenti sorprese per il mondo del Terzo settore nella legge di bilancio. «Il freno alle spese per le proprie attività posto dall’assurdo comma 112 (proprio mentre difficoltà economiche e disagio sociale aumentano le richieste di sostegno delle persone e delle famiglie), fondi sociali frammentati e indeboliti, lotta alla povertà educativa azzerata, risorse insufficienti per il 5 per mille», si legge in una nota dell’associazione. «Inoltre, ci auguriamo che si mantengano gli impegni sulla proroga di un anno dell’esclusione Iva alle associazioni e che a gennaio si riprenda il confronto con il sottosegretario Leo sulla soluzione avanzata con il Forum. Non riconoscere il valore della spesa sociale e il ruolo fondamentale svolto dal Terzo settore significa ignorare un investimento strategico per costruire una società meno frammentata, più inclusiva e capace di affrontare le sfide del futuro».

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.