Cultura

Le Acli di Milano salutano Tettamanzi

Il presidente Armelloni giudica positivamente il successore di Martini: "Ricordiamoci del discorso sul G8 di Genova"

di Redazione

”L’auspicio è che continui a parlare a tutti, credenti, fedeli di altre religioni e non credenti, come ha fatto il Cardinale. Cosa che a Milano è fondamentale”. Giambattista Armelloni, presidente delle Acli di Milano, accoglie bene la notizia della successione di Dionigi Tettamanzi al cardinale Martini nella cattedra di arcivescovo della città di Sant’Ambrogio. Raggiunto in vacanza dall’Adnkronos, il presidente di una delle associazioni più vicine a Carlo Maria Martini al telefono ricorda che Tettamanzi ”a Genova ha avuto grande attenzione per i momenti legati al lavoro” e anche per temi come la globalizzazione neoliberista: ”Ricordiamoci il discorso che fece in occasione del G8”, dice Armelloni. Allora Tettamanzi fu durissimo, parlando del ”soldo mostruoso che spacca il mondo e genera ogni giorno nuove apartheid”. Inoltre, continua Armelloni, ”Tettamanzi nel clero diocesano è molto apprezzato (insegnò Teologia morale al seminario di Venegono Inferiore, ndr)” ed è uomo ”di notevole sensibilità. Auspico che possa continuare nel percorso tracciato dal Cardinale”. Armelloni non paventa una ‘svolta a destra’ della Chiesa ambrosiana, guidata finora da un cardinale ‘progressista’ come Martini: ”Se qualcuno temeva che fosse di posizioni moderate -conclude Armelloni- Tettamanzi ha più volte spiazzato tutte le categorie politiche”, intervenendo con forza su temi come la globalizzazione e il lavoro.


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