Politica

Le Acli a Berlusconi: tassare le rendite

Tassare le rendite finanziarie per reagire al declino dell’economia, favorevoli il 50% degli italiani, contrari il 36%

di Redazione

Tassare le rendite finanziarie per rimettere in circolo i capitali inutilizzati e ridurre il costo del lavoro. Non c?è altra strada per reagire al declino e rilanciare l?economia. Le Acli replicano al presidente del consiglio Silvio Berlusconi ? che ha escluso ieri categoricamente l?ipotesi di aumentare l?imposizione sui redditi di natura finanziaria ? rilanciando la proposta già contenuta nell?Agenda del Lavoro presentata recentemente per le celebrazioni dei 60° anni dell?Associazione. Una proposta che sembra trovare, tra l?altro, il consenso della maggioranza dei cittadini italiani. Secondo infatti i dati dell?ultimo rapporto dell?Iref, l?Istituto di ricerca delle Acli, sul ?Fisco degli Italiani?, il 50% del campione intervistato si dichiara favorevole ad ?aumentare la tassazione sulle azioni e sui titoli di Stato per diminuire le tasse su stipendi e pensioni?; contrario, invece, il 36%, mentre il 14% ha risposto ?non so?. Parla il presidente delle Acli Luigi Bobba: “I livelli di tassazione del lavoro rispetto a quelli della rendita sono troppo diversi e troppo favorevoli a quest’ultima. Fino a che le rendite finanziarie saranno tassate al 12,5% e il lavoro al 32%, chi potrebbe mai convincere un investitore a dirottare i suoi soldi nell?impresa e nel lavoro?” “Non c?è altro modo ? continua Bobba ? per rimettere in circolo i capitali inutilizzati e insieme ridurre il costo del lavoro, passaggio obbligato per favorire la competitività delle imprese e soprattutto rilanciare l?occupazione. Aumentare l?imposizione sui redditi di natura finanziaria, e diminuire le tasse sul lavoro e sugli utili d?impresa, significa imboccare la strada giusta, forse anche l?unica, per reagire al declino dell?economia e rilanciare il Paese”.


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