Cultura

Le 16 morti al giornobche l’Italia nasconde

vittime della strada La spietata analisi di Elena Valdini

di Redazione

U n’opera prima a firma di Elena Valdini, dedicata alle vittime della strada, che la casa editrice Chiarelettere ha portato in libreria in occasione della Giornata mondiale del ricordo. Strage continua è una riflessione, appassionata ma non solo squisitamente passionale, sul perché alla carneficina stradale si guardi ancora con un’ottica da fatalità ineluttabile. L’accettazione della morte, quasi fosse naturale, di 16 persone ogni giorno – queste le stime più ottimistiche Istat-Aci in Italia nel 2006 – non rende giustizia all’intelligenza del Paese. La denuncia di una guerra civile in corso, in cui un fenomeno tristemente reale assume i contorni di autoscontro da giostra, chiama in causa un po’ tutti. Nel libro si cerca chiarezza, facendo luce sull’ignoranza che accompagna un problema quotidiano. A finire sul banco degli imputati non sono solo le istituzioni ma anche chi, facendo spallucce o toccandosi, spera semplicemente non capiti mai a lui. Non si fanno nomi e cognomi, non c’è nulla di strillato. L’ambizione è di valicare la spettacolarità della notizia.
A dispetto del tema, che farebbe presagire chissà quale mattone, il libro è ben scritto. Scorre con brio, mescolando testimonianze e storie di vita al sistema legislativo e a fotografie statistiche del rodeo su cemento. Piacevolmente in grado di annullare il pregiudizio di sapere già tutto, Strage continua apre un dialogo diretto con la strada, improvvisamente non più così familiare come prima. Un valore aggiunto alla lettura è sicuramente la forte motivazione di Elena Valdini, direttamente coinvolta in un episodio che le ha cambiato la vita e che è poi stato molla propulsiva per la stesura. Senza anticipare nulla di quel che nel libro sarà continua quanto sottile confessione, nel fare due chiacchiere con lei non abbiamo potuto non chiederle se era contenta di questa pubblicazione e che cosa si aspetta dall’uscita del libro. «Contenta non saprei. L’uscita del libro significa che è successa una cosa che non vorrei fosse mai accaduta. Però, se devo ragionare con un orizzonte più grande, allora sì. A patto che quanto scritto serva davvero a qualcosa. A pensarci bene questo libro guarda alla speranza. Se riuscirò a sentirmi meno sola forse vorrà dire che davvero qualcosa è cambiato».

Partecipa alla due giorni per i 30 anni di VITA

Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.