Non profit

L’azzardo non è un gioco

Mentre impazza la polemica sulla firma del protocollo d'intesa tra la Campagna Mettiamoci in Gioco e Confindustria Gioco, dal Forum Casertano del Terzo settore arriva un invito alle associazioni: "ritirate la firma!" Un appello alla coscienza civile che giunge dal Sud e il 6 novembre prossimo prenderà corpo in un convegno promosso da FTS e Auser proprio a Caserta.

di Pasquale Iorio

Il Protocollo d'intesa firmato nei giorni scorsi dalla campagna Mettiamoci in Gioco (una rete delle più importanti associazioni nazionali, che ha come portavoce don Zappolini) con Sistema Gioco Italia, la compagine di Confindustria che raccoglie chi lavora nel mondo dell'azzardo legale: «Non si capisce quali risultati questa firma possa portare. È una follia», (come hanno dichiarato il prof. Leonardo Becchetti e Luigino Bruni (Economisti dell'Università degli studi di Roma e fondatori del movimento Slot Mob). Così come è stato formulato allo stato rappresenta un assurdo arretramento rispetto ai contenuti ed agli obiettivi culturali e sociali della mobilitazione messa in campo negli ultimi mesi a livello nazionale (dal Nord al Sud del Paese) dalla stessa rete di associazioni, dai sindaci con il loro Manifesto (già approvato da centinaia di consigli comunali, tra cui quello di Caserta), da tante scuole.

Infatti, costituisce uno strappo sia in termini lessicali – in quanto definisce fuori legge e dannoso solo il gioco d’azzardo illegale – sia in termini di contenuti ambigui e pericolosi, che creano confusione rispetto all’allarme lanciato sulle ricadute devastanti che tale fenomeno sta producendo nel nostro Paese: in primo luogo sul piano umano e psicologico con la crescente diffusione della ludopatia (la dipendenza patologica di tanti soggetti deboli, in primo luogo giovani, donne, anziani ed immigrati); in secondo luogo sul piano economico sociale in quanto oggi il gioco d’azzardo è diventato uno dei veicoli più forti di produzione di riciclaggio di danaro sporco e di economia illegale, essendo in mano ai clan mafiosi, come dimostrano alcuni recenti studi e ricerche – a partire da quello promosso dall’Auser, dall’Arci, dalle Acli e da Libera, con testimonianze e dati impressionanti.

Per questi motivi l’Esecutivo del FTS Casertano chiede alle associazioni contraenti di ritirare la firma e di rivedere tutto, l’impianto dell’accordo, come hanno già fatto alcuni presidenti da  donCiotti di Libera a quello delle Acli, come Alea e And). Nello stesso tempo chiede a tutte le associazioni costitutive del FTS, ma anche alle associazioni sindacali e datoriali, di rilanciare a tutti i livelli i valori ed i contenuti  del Manifesto (a partire da quello dei sindaci per la legalità democratica e per il gioco pulito, contro il gioco d’azzardo e le slots machine.

Va detto che su questo fenomeno è ancora scarsa l’attenzione da parte della società civile, del mondo della cultura, della politica e delle istituzioni. Per le sue implicazioni socioeconomiche e psicologiche (con effetti deleteri sulle persone e sulle famiglie) richiede una più incisiva mobilitazione, a partire dal nostro mondo quello del terzo settore e del volontariato, da parte dei cittadini attivi, in primo luogo tra i giovani e gli studenti.

In tal senso una prima occasione a livello locale viene offerta dal convegno nazionale promosso dall’Auser in collaborazione con il FTS che si svolgerà a Caserta il 6 novembre prossimo ore 17,00 nella sala del chiostro di S. Agostino sul tema “L’azzardo non è un gioco”, con la partecipazione del Presidente Nazionale Vincenzo Costa ed il Patrocinio del comune di Caserta.

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