Lavoro

Lazio, un fondo da 8 milioni per le imprese in stallo

Su richiesta di Legacoop, sono stati allargati i criteri per la partecipazione ai finanziamenti regionali, finora quasi del tutto inutilizzati. Il fondo per lavoratori di imprese in crisi o fallite si apre anche a quelle delocalizzate o in stallo per mancanza di eredi. La storia di 7Wash, lavanderia ripartita grazie agli ex dipendenti e ai finanziamenti di Coopfond, di Cfi Cooperazione Finanza Impresa e all’aiuto di Cooperfidi

di Ilaria Dioguardi

Imprese in stallo perché prive di eredi o acquirenti ma magari ben posizionate sul mercato. Aziende in crisi finanziaria ed economica, in via di fallimento o già fallite. Lavoratori a rischio a causa di società delocalizzate. Nel Lazio, su richiesta di Legacoop, è stata ampliata la platea dei beneficiari al fondo agevolato per la creazione di workers buyout, ovvero di imprese salvate dai dipendenti che subentrano nella proprietà e fondano una cooperativa, che è stato finanziato dalla regione Lazio con otto milioni di euro. I finanziamenti regionali, sino ad ora rimasti quasi del tutto inutilizzati, si aggiungono a quelli previsti dalla normativa nazionale ma anche a quelli che il fondo mutualistico di Legacoop, Coopfond, mette a disposizione di questi lavoratori.

Presto in tutta Italia

Nel Lazio, con la novità relativa a questo fondo regionale, si anticipano i tempi di ciò che presto, grazie a una legge nazionale, sarà possibile in tutta Italia. Lo strumento del workers buyout è, infatti, stato testato con successo da quasi 40 anni in tutto il Paese e ideato dalla legge Marcora per sostenere i livelli occupazionali e, nello stesso tempo, il tessuto imprenditoriale a rischio di fallimento o già fallito, attraverso la costituzione di società cooperative ad opera di ex dipendenti.

Legacoop Lazio ha ottenuto, in sede di approvazione della legge di bilancio 2024 della regione Lazio, un ampliamento dei criteri del bando che potrà così accogliere anche le richieste di lavoratori di imprese che rischiano di chiudere per carenze nel passaggio intergenerazionale, ma anche in caso di delocalizzazione. In questo modo, si anticipano i tempi dell’evoluzione tanto attesa per la legge Marcora che avrà effetto in tutta Italia e che consentirà di accogliere nella definizione di workers buyout anche nuove categorie di lavoratori a rischio. È una importante novità in una regione in cui, secondo una ricerca di Ebit Lazio, Labchain e Università Roma Tre, sono scomparse 27 imprese al giorno, registrando il calo più vistoso in Italia.

Un sostegno con finanziamenti a tasso zero

Il fondo agevolato della regione Lazio per il recupero delle aziende in crisi, gestito da Cooperazione finanza impresa-Cfi, sostiene con finanziamenti a tasso zero l’affitto o l’acquisto di aziende, rami di azienda o complessi di beni e contratti da parte di società cooperative costituite da lavoratori dipendenti dell’impresa in crisi o oggetto di delocalizzazione. I lavoratori interessati a presentare un progetto industriale per il recupero dell’azienda e desiderosi di essere guidati nelle procedure per l’ottenimento dei finanziamenti potranno essere supportati da Legacoop Lazio, associazione datoriale che ha già accompagnato diversi lavoratori nella creazione di workers buyout cooperativi.

La storia di 7Wash: dal fallimento alla rinascita

Prima il calvario delle mensilità ridotte e degli stipendi non accreditati, poi la chiusura per il lockdown e l’economia mondiale in shock per l’arrivo della pandemia. Tutti e 26 i lavoratori di una lavanderia industriale del viterbese su carta risultano in cassa integrazione, ma di fatto rimangono senza ammortizzatori sociali. Perché presto l’azienda fallisce. Ed è un trauma collettivo, un buco nell’identità professionale e personale di chi ha dedicato la vita a quel lavoro. E allora, reagire e farlo in fretta. Pensare che esista una soluzione, prendere l’iniziativa, vincere la rassegnazione: non è da tutti. «Eppure, una via d’uscita deve pur esserci», pensano in pochi. Sono in sette a farcela perché hanno un know how da rivendere e, soprattutto, perché sono consapevoli di essere stati loro il vero motore dell’industria.

Alcuni dei fondatori della cooperativa 7Wash

Maria, Giacomo, Marco, Patrizia, Cinzia, hanno già tra i 50 e i 55 anni. I più giovani sono Valeria, 37 anni, ed Emiro, ma anche per loro pensare di reinserirsi a quell’età è devastante. Affrontare da soli il ricollocamento sembra offrire minori possibilità che farlo insieme. Iniziano le ricerche finché non scoprono grazie a Legacoop Lazio – associazione che riunisce, tutela e rappresenta circa 500 cooperative con un totale di 23.245 occupati nella regione e un valore della produzione pari a 3.840.767.205 euro – che esiste un fenomeno che si chiama workers buyout: sono gli ex dipendenti delle aziende in crisi che salvano l’impresa e fondano una cooperativa.

Da un garage a un capannone di 200 metri quadri

La lavanderia 7Wash è nata così, ripartita grazie agli ex dipendenti, prima da un garage di uno di loro e solo poi in una sede con macchinari professionali a Nepi, con i finanziamenti di Coopfond, fondo mutualistico di Legacoop, di Cfi e all’aiuto di Cooperfidi. «Quando sono arrivati i finanziamenti, abbiamo ingranato la marcia e comprato tutti i macchinari perché dell’azienda fallita era rimasto solo un capannone vuoto», dice Valeria, una delle neo imprenditrici che fanno oggi parte della cooperativa associata a Legacoop Lazio.

«Oggi ci troviamo a Settevene, nel comune di Nepi, e lavoriamo in un capannone di 200 metri quadri. Abbiamo già quintuplicato i clienti e siamo arrivati a 40. Ci rivolgiamo a piccoli bed and breakfast e ristoranti della Tuscia viterbese e speriamo di poter presto avere nuovi clienti e che il passaparola funzioni». Ricomincia la salita, anche se al momento tutti loro hanno stipendi super ridotti e tra due anni dovranno iniziare a restituire i finanziamenti ricevuti.

«I lavoratori non vengono lasciati soli nei loro bisogni»

Chi finanzia scommesse simili? «In Italia è la legge Marcora ad aver previsto un fondo destinato alla salvaguardia dell’occupazione attraverso la formazione di imprese cooperative tra dipendenti di aziende in crisi, sostenuto attualmente da Cfi, fondo che utilizza le risorse del ministero dello Sviluppo economico per finanziare linee di intervento in capitale sociale e in capitale di debito», spiega Mauro Iengo, presidente di Legacoop Lazio. «I lavoratori non vengono lasciati soli nei loro bisogni e spesso a sostenerli è anche il fondo mutualistico di Legacoop ovvero Coopfond, e Cooperfidi, confidi di riferimento dell’economia cooperativa, del no profit e del settore primario». 7Wash non è di certo il primo workers buyout sostenuto da Legacoop nel Lazio. E ora ci sono anche i fondi regionali destinati al sostegno di queste operazioni.

Foto di apertura di Nattanan Kanchanaprat da Pixabay. Altre foto Ufficio stampa Legacoop Lazio


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