Famiglia
Lazio, 67% dei minori in istituto lasciò la famiglia per indigenza
Solo il 7% per maltrattamenti o abbandono. Sono dati delle Unioni delle Comunita' di tipo familiare
Il 67 per cento dei minorenni ospiti di strutture di assistenza nel Lazio ha dovuto lasciare la famiglia per motivi di indigenza.
E’ quanto emerso nel corso del convegno organizzato dalle Unioni delle Comunita’ di tipo familiare per minori di Roma e Lazio svoltosi oggi nella Sala della Protomoteca del Campidoglio.
Il dieci per cento degli ospiti ha invece lasciato la famiglia per motivi sanitari, in particolare perche’ uno dei genitori e’ affetto da Aids; soltanto il nove per cento perche’ ha problemi con la giustizia; il sette per aver subito maltrattamenti e abbandono; il restante per motivi diversi.
Nel Lazio sono 152, tra case famiglia e istituti, le strutture deputate all’ assistenza dei minorenni, che ospitano complessivamente circa 1.300 giovani ogni anno. La maggior parte e’ gestita da organizzazioni religiose come ordini di suore, Caritas, Comunita’ di Capodarco; le restanti realta’ sono gestite quasi tutte da cooperative sociali di giovani. Continua la tendenza a dismettere gli istituti a favore delle case famiglia che oggi sono il 70 per cento delle strutture esistenti per i minorenni.
Per quanto riguarda gli ospiti, dei 1.300 il dieci per cento e’ costituito da extracomunitari ospitati in Italia, il 30 da extracomunitari irregolari e non accompagnati. I bambini stranieri rimangono solitamente nelle case famiglia fino al raggiungimento della maggiore eta’, gli italiani per un breve periodo perche’ – i piu’ giovani almeno – presto trovano un affido familiare. La media anagrafica degli ospiti oscilla tra i 14/16 anni degli extracomunitari ed i 7/10 degli italiani. Il 50 per cento dei minorenni e’ stato dato in carico alle case famiglia o agli istituti su disposizione dell’ autorita’ giudiziaria; il 30 per cento dei servizi sociali.
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