Welfare

Lazio: 400mila euro per il reinserimento dei detenuti

Lo ha annunciato l'assessore regionale agli Affari istituzionali, Donato Robilotta, durante il dibattito sulla situazione carceraria nel Lazio che si è svolto al Consiglio regionale

di Benedetta Verrini

”L’amministrazione regionale ha sempre guardato con grande attenzione alle problematiche inerenti la questione delle carceri, con particolare riguardo ai diritti dei detenuti e di tutte le persone che vi lavorano. Nel recente assestamento di bilancio, proprio per l’Area delle carceri, è stato previsto uno stanziamento di circa 400mila euro, da destinare a iniziative per la formazione e il reinserimento sociale dei detenuti e per garantire una migliore qualità della vita degli agenti che lavorano nei penitenziari”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale agli Affari istituzionali, Donato Robilotta, intervenendo durante il dibattito sulla situazione carceraria nel Lazio che si è svolto al Consiglio regionale del Lazio. ”Quella del popolo carcerario resta, comunque, una situazione difficile, da tenere costantemente sotto controllo” ha aggiunto l’assessore. “Proprio per questo, l’amministrazione regionale ha adottato una serie di provvedimenti, quali l’istituzione dell’Area carceri nel Dipartimento sicurezza, l’approvazione della legge per il Garante per i detenuti con la nomina nominando di Angiolo Marroni, consigliere regionale stimato ed esperto della materia. Siamo inoltre in attesa di ottenere, mediante un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Giustizia, l’autorizzazione per il Garante ad accedere liberamente nelle carceri”. ”Per quel che concerne l’assistenza sanitaria, che è stata notevolmente rinforzata – ha proseguito Robilotta – la Regione Lazio ha stipulato una convenzione con lo Spallanzani per la distribuzione di farmaci antivirali ai detenuti e per la loro cura. Inoltre, parallelamente all’ospedale Belcolle di Viterbo, abbiamo inaugurato una palazzina nell’ospedale Sandro Pertini, che verrà attivata entro fine anno, destinata ai detenuti di Regina Coeli e Rebibbia”.


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