Welfare
Lavoro:Maroni, ingresso per gradi dei lavoratori dei nuovi paesi Ue
Fissati in 20.000 i lavoratori che arriveranno dai paesi della nuova Unione Europea
Dal 1° maggio infatti entreranno a far parte della Ue la Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Littuania, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Malta e Cipro.Di conseguenza i lavoratori di questi paesi, secondo i trattato di adesione alla Ue, possono liberamente spostarsi per lavorare. Come tutti i partner, tranne Inghilterra e Irlanda, anche l’Italia si avvarrà di una moratoria, vale a dire di un ingresso graduale, per i lavoratori di 8 dei 10 paesi(Cipro e Malta sono esclusi)della nuova Ue. Questa regola varrà solo per i lavoratori dipendenti, mentre nessuna restrizione è prevista per i lavoratori autonomi. ”Una volta che Austria e Germania hanno chiuso non si poteva decidere diversamente, c’era il rischio di pressioni abnormi alle nostre frontiere fino a dover rinegoziare il trattato di Schengen con l’Austria”. Il ministro del Welfare Roberto Maroni, intervistato dall’AVVENIRE, Roberto Maroni ha proposto al Consiglio dei ministri l’applicazione della moratoria di due anni( con la possibilita’ di ulteriori estensioni) per gli ingressi in Italia dei lavoratori subordinati provenienti da 10 paesi che dal primo maggio aderiranno all’Unione europea, esclusi Malta e Cipro. Si tratta di un Dpcm, spiega il ministro, che attua gli accordi previsti dal trattato di adesione, fatta salva una quota di ventimila ingressi fissata per il periodo che va dal primo maggio al 31 dicembre 2004. ”Siamo disposti ad aumentare il numero, monitorando la situazione mese per mese. Col principio introdotto dalla Bossi-Fini dell’ingresso collegato al lavoro, gli stessi flussi – spiega – finiranno per non essere piu’ necessari. Ma per arrivare a questo – dice Maroni – attendiamo ancora i decreti di attuazione della legge. Il ritardo del Viminale e’ ormai imbarazzante”.
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