Famiglia

Lavoro minorile: in un convegno i risultati della ricerca Istat

Il Convegno promosso dal Ministero del Welfare e a cui presiederà l'On. Maroni, si terrà il 12 giugno in occasione della "Giornata mondiale contro il lavoro minorile"

di Redazione

Promossa dall’Ilo (International Labour Office), si terrà, il 12 giugno, la prima “Giornata mondiale contro il lavoro minorile”, che avrà d’ora in avanti cadenza annuale. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali celebra la Giornata con un convegno nazionale (Roma, Villa Aldobrandini, ore 9,30/13,30), presieduto dal Ministro Roberto Maroni. Durante l’incontro il presidente Istat Luigi Biggeri, presenterà i primi risultati di una ricerca sul fenomeno del lavoro minorile, condotta dall’Istat in collaborazione con il Ministero del Welfare, ed il Sottosegretario Grazia Sestini illustrerà le linee- guida di un Protocollo interministeriale per il coordinamento delle azioni contro la dispersione scolastica e lo sfruttamento del lavoro minorile. Al convegno interverranno anche il direttore dell’ufficio di Roma dell’Ilo, Claudio Lenoci, il presidente della Commissione bicamerale per l’infanzia, Maria Burani Procaccini ed il coordinatore delle Regioni per le politiche sociali, Antonio De Poli. L’indagine Istat riguarda i minori di 15 anni. I ragazzi che svolgono attività lavorative corrispondenti ad una forma di sfruttamento, sono circa 31.500, pari allo 0,66% della popolazione giovanile tra i 7 ed i 14 anni. Di questi: 19.200 svolgono un lavoro non continuativo, 12.300 un lavoro continuativo (svolto cioé per almeno due ore in una giornata ed almeno una volta a settimana). I bambini ed i ragazzi al di sotto dei 15 anni che invece sono coinvolti, a vario titolo, in attività di aiuto alla famiglia sono circa 144 mila. Gli adolescenti di 15- 18 anni che dichiarano di aver avuto qualche esperienza lavorativa prima dei 15 anni, sono 83 mila: 37 mila al Sud e nelle Isole, 18.600 nel Nord- Ovest, 17.600 nel Nord- Est, 10 mila al Centro. In oltre l’87% dei casi, queste esperienze risultavano conciliabili con la scuola. Nel 2000 sono stati denunciati all’Inail 27.400 infortuni sul lavoro di minori sino a 17 anni (erano stati 31.500) nel 1999.E sempre nel 2000 le aziende ispezionate sono state circa 16.700, con un numero di violazioni accertate pari a 2.525 (1.380 nel primo semestre 2001); s’é trattato, quasi sempre, di mancato rispetto dell’età minima di assunzione e dell’obbligo di visite mediche periodiche, di lavori vietati e di non ottemperanza delle regole in materia di riposi, ferie ed orari di lavoro. Nel 2000 la percentuale di minori irregolari nelle aziende ispezionate è stata del 17,6 % (nel primo semestre del 2001 era già pari al 25,5%). Secondo il rapporto “A world without child labour” dell’Ilo, nel mondo lavorano circa 250 milioni di minori, ossia uno ogni sei minori tra i 5 ed i 17 anni. Di questi 250 milioni di baby- lavoratori: 180 milioni fanno lavori pericolosi, senza protezione e/o forzati ed 8 milioni e mezzo sono vittime di vere forme di schiavitù (prostituzione, pornografia, reclutamento coatto per conflitti armati).


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