Welfare

Lavoro, l’esperto: “Formazione continua per combattere lo skill mismatch”

Anton Hemerjick, docente all'Istituto europeo di Firenze, sul fenomeno degli alti tassi di disoccupazione e delle aziende che non trovano le figure professionali adeguate. Quali le ragioni e quali le possibili soluzioni. Intervista

di Redazione

Lo skill mismatch – ossia il divario tra le competenze richieste dalle aziende e quelle di cui sono in possesso i lavoratori – rappresenta uno dei nodi più critici per la ripartenza del mercato del lavoro italiano.

Ma quali sono le cause di questa situazione? Anton Hemerijck, professore di Scienze Politiche e Sociologia allo European University Institute di Firenze, fornisce un’interessante lettura del fenomeno.

Il nostro sistema d’istruzione, spiega il professore, sebbene vanti diversi punti di forza, presenta un limite: quello di sovrastimare la formazione più letteraria e classica, a svantaggio di quella tecnica e pratica, che viene invece fortemente considerata e sostenuta in altri Paesi come, ad esempio, la Germania, l’Olanda, la Svezia.

Quali, dunque, le possibili soluzioni? Oltre ad un percorso basato, in primis, su un cambiamento del mindset, che porti ad attribuire maggior valore alle competenze più tecniche, per superare lo skill mismatch, secondo Hemerijck, è fondamentale puntare sulla formazione continua, a partire sin dal primo ingresso delle persone nel mondo del lavoro.

Per approfondire il suo punto di vista, guarda il video su Morning Future.

La foto in apertura è di Eric Prouzet su Unsplash

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.