Welfare
Lavoro, i consigli arrivano via Instagram
Si chiama Talkin Pills il profilo che, sulla piattaforma per immagini, parla dei temi legati all'occupazione. Nato nel 2020, ha raggiunto in breve tempo oltre 47mila follower. Ad aprirlo due imprenditrici romane, che si raccontano
di Redazione
Un’illustrazione colorata con i toni accesi tipici di Instagram, ci sono un sub al computer, un megafono, un foglio bianco e un telefono che squilla fuori dall’orario di ufficio. Sono i fattori stressanti sul posto di lavoro: l’ossessione per le email anche in vacanza, i toni di voce troppo alti, le informazioni non chiare, gli orari imprevedibili. È uno dei post di Talkin Pills, che su Instagram condivide pillole sul mondo del lavoro fatte di approfondimenti, interviste e job alert.
Un progetto nato quasi per caso all’inizio del 2020 dalla mente di due giovani imprenditrici romane, Carolina Sansoni e Ludovica Tofanelli, diventato molto presto un riferimento nel settore, riconosciuto soprattutto dai tanti ragazzi che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro.
«Ai tempo del primo lockdown lavoravo in un’agenzia pubblicitaria occupandomi di gestione di campagne outdoor, ma era tutto fermo, così un giorno parlando in chat su WhatsApp con tre mie amiche imprenditrici abbiamo provato a lanciare le nostre dirette Instagram, un po’ come facevano già in tanti», racconta Carolina Sansoni, che ha studiato Fashion business alla Scuola Marangoni di Londra e che ha alle spalle diverse esperienze nel settore moda, da Stella McCartney a Tom Ford e poi la società di consulenza Kpmg.
Studiando all’estero, le prime esperienze lavorative di Carolina Sansoni sono state molto diverse da quelle che fanno di solito gli studenti delle università italiane: il primo stage a 18 anni, poi uno all’anno fino alla laurea. «In Italia, invece, c’è un gap tra i giovani e il lavoro, una lacuna diventata ancora più evidente negli ultimi anni, con la comparsa di nuove professioni legate al digitale», dice Sansoni. «Purtroppo – aggiunge – chi esce dall’università non conosce il mondo del lavoro, e magari ha già più di 24 anni: non viene minimamente preparato, non gli vengono spiegate le basi né gli strumenti, né ha una giusta presentazione del mondo del lavoro di oggi e di domani».
Colmare questo gap non è semplice, ma Talkin Pills prova ad essere un ponte tra università e lavoro per tanti giovani, anche grazie a uno stile diretto, semplice, di immediato impatto.
Interagiamo molto con chi ci segue: spesso ci inviano domande, dubbi, richieste sui prossimi argomenti da trattare.
Carolina Sansoni
All’inizio erano normalissime dirette Instagram, poi sono arrivate le illustrazioni, i video, i reel, le interviste e altri contenuti di ogni tipo. «Cerchiamo sempre i format più efficaci per veicolare ogni tipo di messaggio», dice Carolina Sansoni. «Non è facile trovare il modello giusto: la prima fase è stata soprattutto un trial and error, alcune cose le abbiamo bocciate dopo un paio di settimane quando abbiamo visto che i numeri non ci davano ragione. Evidentemente non le stavamo trasmettendo nel modo giusto».
Oggi Talkin Pills ha anche le sue rubriche fisse, i meme del fine settimana, i contenuti legati al segmento delle risorse umane il lunedì, mentre lo slot del venerdì è dedicato a un video solitamente più lungo, come un’inchiesta. E poi ci sono i format che tornano di tanto in tanto, come “mestieri senza tempo” – che racconta i lavori che stanno sparendo – o “game changer”, dedicato ai giovani che stanno cambiando il modo di lavorare in un determinato settore.
Ovviamente non tutti i contenuti si prestano al contenitore, cioè a Instagram: non tutti gli argomenti possono essere approfonditi come si dovrebbe. Ma il merito di Carolina Sansoni e Ludovica Tofanelli è quello di sfruttare al meglio le potenzialità della piattaforma: «Interagiamo molto con chi ci segue: spesso ci inviano domande, dubbi, richieste sui prossimi argomenti da trattare», spiega Sansoni. «A volte chiedono se sia meglio fare un master o una prima esperienza lavorativa dopo la laurea triennale. Oppure, ci chiedono “ho esperienza in questo settore ma vorrei cambiare e fare quest’altra cosa, che ne pensate?”. E poi magari ci scrive una persona che cerca lavoro in un determinato settore e ci chiede se possiamo suggerirle qualche azienda con cui collaborare».
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Foto do Prateek Katyal su Unsplash
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