Politica

Lavoro, formazione e politiche sociali. Un patto a tre per il nuovo Welfare

Sinergia e collaborazione: i punti cardine del progetto voluto dai tre assessori della Regione Lazio. A disposizione 730 milioni di euro da investire in sette anni

di Luca Zanfei

Un patto a tre per lo sviluppo socioeconomico della Regione. Saranno proprio sinergia e collaborazione i punti cardini del progetto di un nuovo welfare, voluto dagli assessorati al Lavoro, alla Formazione e alle Politiche sociali della Regione Lazio.

Punto di partenza è il Piano operativo regionale 2007-2013 del Fondo sociale europeo adottato in concerto dai tre assessori lo scorso 16 febbraio. Un programma che nei prossimi sette anni metterà a disposizione più di 730 milioni di euro da investire interamente in progetti di inclusione socio-lavorativa.

«In quest?ottica abbiamo voluto favorire l?integrazione tra le politiche della formazione, dell?istruzione e del lavoro, incrociandole con quelle sociali, della ricerca e dell?innovazione», spiega <b>Silvia Costa</b>, assessore all?Istruzione e alla formazione della Regione Lazio, nonché promotrice dell?accordo. «L?obiettivo è quello di superare ogni tipo di discriminazione nel mondo del lavoro, potenziando i servizi di conciliazione famiglia-lavoro, anche attraverso la promozione di welfare innovativo».

Cinque assi strategici

Secondo l?accordo, il Por si svilupperà su cinque assi strategici: il sostegno dell?adattabilità dei lavoratori attraverso l?apprendimento permanente; la promozione dello sviluppo occupazionale delle donne, dei giovani e degli over 50; l?inclusione sociale dei soggetti in condizione di svantaggio e degli immigrati; l?accrescimento delle competenze in fatto di sviluppo economico e, infine, lo sviluppo delle reti interregionali e trasnazionali per la crescita del sistema di istruzione, formazione e lavoro del Lazio.

Un programma ambizioso, frutto dell?opera di concertazione con le parti sociali, le Province, le università e il terzo settore, «segno che la Regione Lazio opera avendo come orizzonte il nuovo welfare integrato, capace di essere trasversale ai diverso ambiti di intervento », spiega <b>Alessandra Mandarelli,</b> assessore alle Politiche sociali. «Una strategia che mira a mettere al centro delle nostre future iniziative, l?obiettivo strategico di Lisbona e cioè quello di sostenere la competitività, la valorizzazione delle risorse umane e lo sviluppo dei sistemi territoriali».

Ecco perché, oltre alla consueta copertura del 50% del totale da parte del Fondo sociale europeo, il programma vedrà l?ingente sforzo economico dello Stato, con oltre 370 milioni, e della stessa Regione Lazio, che metterà a disposizione più di 10 milioni di euro. In più, a livello strategico saranno ampliate le deleghe alle Province, con un progressivo affidamento di funzioni e risorse fino a raddoppiare l?attuale quota dal 30 al 60% sulla base di una programmazione condivisa.

Le esigenze del territorio

E proprio nell?ottica di prossimità con le esigenze locali e territoriali, l?accordo tra i tre assessorati punterà in modo particolare sul coinvolgimento del terzo settore «nell?opera di promozione di innovative politiche di integrazione socio-lavorativa», conclude la Costa. «Come nei passati sette anni della prima applicazione del Piano, la gestione degli interventi verrà decisa tramite particolari bandi, ma questa volta si terranno in considerazione anche le proposte che vengono dal basso, dalle esigenze del territorio. In tal modo vogliamo che non siano le politiche ad inseguire i fondi, ma esattamente il contrario. E per questo il ruolo del terzo settore è e sarà fondamentale».

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