Politica

Lavoro e Welfare: ecco il piano Sacconi

Le misure proposte dal neoministro in un documento da lui presentato, sotto il titolo di "Liberare il lavoro"

di Chiara Sirna

Il primo a gioire della nomina di Maurizio Sacconi al Welfare è Michele Tiraboschi, giuslavorista, ex braccio destro di Marco Biagi, oggi docente all’università di Modena e Reggio Emilia, che ha sempre portato avanti la battaglia per la ?piena applicazione? del Libro Bianco sul mercato del lavoro scritto da chi continua a ricordare come suo ?maestro? e ?grande riformatore?.

?A quanti credono nella necessità di procedere con decisione sulla strada tracciata da Marco Biagi della modernizzazione del sistema di relazioni industriali e di lavoro del nostro Paese ? scrive infatti Michele Tiraboschi – la giornata di ieri ci consegna due notizie incoraggianti?.
?CGIL, CISL e UIL, dopo molti anni di stallo, hanno raggiunto un’intesa unitaria sulle linee di riforma della struttura della contrattazione che vengono ora sottoposte al confronto con il Governo e le associazioni datoriali?, spiega elencando quelli che a suo parere sarebbe cambiamenti positivi. ?Nello stesso giorno è stato designato Ministro del Welfare il senatore Maurizio Sacconi ? continua – autore, assieme a Marco Biagi, del Libro Bianco sul mercato del lavoro?.

E a conferma della volontà di Sacconi di procedere ? come auspica Tiraboschi ? sulla ?strada tracciata da Biagi? c’è un documento che il neo ministro al Welfare intitolò ?Liberare il Lavoro? e che di fatto sintetizza il suo piano di riforma del mercato del lavoro. Una piena applicazione del decreto 276 del 2003 che passi per l’estensione degli ammortizzatori sociali, l’aumento dei salari dei lavoratori, la detassazione degli straordinari, la contrattazione aziendale o territoriale, cosiddetta di secondo livello – come proposto ormai anche dalle organizzazioni sindacali e ribadito dalle tre sigle confederali nel documento unitario siglato ieri – ma anche una nuova riorganizzazione degli enti preposti alla realizzazione di politiche attive del lavoro.

Non mancano, nel documento di Sacconi, misure sociali e di sostegno alle fasce più deboli, oltre che un occhio di riguardo sul fronte sicurezza in azienda. Tra le proposte più significative in questo senso si distinguono il giro di vite sulla sicurezza sul lavoro appunto, attraverso incentivi specifici alla formazione del personale e alla prevenzione, ma anche la riduzione del prelievo contributivo per l’assicurazione contro gli infortuni.

E ancora, per passare alle fasce più deboli e alle misure più propriamente sociali, l’aumento delle detrazioni fiscali per i figli, l’estensione del sostegno ai non autosufficienti, una maggior attenzione all’inclusione dei disabili con il ripristino della legge Biagi per l’assolvimento delle quote obbligatorie attraverso le cooperative sociale e l’introduzione di un’indennità di disoccupazione.

In allegato, il documento completo


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