Welfare

Lavoro e disabili risorse amare con la riforma Biagi

Ogni iniziativa di sostegno é oscurata dalla riforma del mercato del lavoro.

di Benedetta Verrini

è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del ministro del Lavoro e delle politiche sociali che autorizza le Regioni ad attingere al Fondo per il diritto al lavoro dei disabili. Il Fondo, per il cui finanziamento è autorizzata la spesa di euro 30.987.414 per l?anno 2003, mira a finanziare tutte le iniziative di sostegno dei percorsi di inserimento lavorativo delle persone disabili. Ma ogni iniziativa di sostegno ora è oscurata dalla riforma del mercato del lavoro, che ?affossa? la legge 68/99, avvertono Salvatore Nocera, esperto di temi sulla disabilità e vice presidente Fish, e Nina Daita, responsabile dell?Ufficio disabili della Cgil. Con il decreto del 21 luglio 2003 (G.U. n. 214 del 15 settembre 2003), il ministro Roberto Maroni ha dato seguito alla previsione dell?art. 13, comma 4, della legge 12 marzo 1999, n. 68, che ha riformato tutta la materia del collocamento obbligatorio per le persone disabili. La ripartizione tra le Regioni tiene conto dell?effettiva attuazione delle iniziative regionali in materia d?inserimento dei disabili e dei risultati concretamente conseguiti. Alcune Regioni non sono destinatarie di finanziamenti perché alcune risorse assegnate nelle precedenti annualità non sono ancora state programmate. Il fondo della legge 68 è alimentato dai fondi nazionali, dalle sanzioni previste per i datori di lavoro inadempienti, dalle oblazioni delle aziende esonerate e da contributi di diversa origine, ed è gestito da un comitato regionale in cui sono rappresentati sindacati, imprenditori. è destinato a finanziare tutte le iniziative di sostegno ai percorsi di inserimento lavorativo: in particolare, eroga contributi agli enti che svolgono attività rivolta al sostegno e all?integrazione; contributi aggiuntivi (rispetto ai rimborsi forfettari); ogni altra provvidenza in attuazione della legge n. 68/99. “Rappresenta un incentivo per i datori di lavoro” spiega Nina Daita, “per favorire l?abbattimento di barriere architettoniche nei luoghi di lavoro, realizzare ausili e adattamenti specifici alle postazioni, garantire il trasporto dei dipendenti disabili”. In questi pochi anni di vigenza, il Fondo ha funzionato molto bene, soprattutto nelle regioni in cui sono state realizzate le convenzioni su progetti ?mirati? (in altre parole, strategie per inserire la persona giusta al posto giusto, analizzando le sue capacità lavorative in rapporto ai posti di lavoro disponibili e realizzando forme di sostegno, azioni positive e soluzione di problemi connessi con gli ambienti). “Possiamo fornire un dato che parla da solo” commenta la Daita. “Dall?entrata in vigore della legge 68, nel 2000, ben 40mila disabili hanno avuto la possibilità di trovare un lavoro”. Un risultato che rischia di annullarsi con l?entrata in vigore, proprio in questi giorni, dei decreti attuativi della riforma Biagi: “Con l?articolo 14 della legge 30/2003 la legge 68 scompare”, commenta Salvatore Nocera. “Perciò tutte queste misure di sostegno, come le risorse distribuite dal Fondo, vanno a cozzare con il futuro disegnato dalla riforma del lavoro. Essa escluderà i lavoratori con disabilità dall?assunzione in normali posti nelle imprese e li farà permanere nelle cooperative sociali. I finanziamenti previsti dalla legge 68, pertanto, dall?anno prossimo in poi saranno sostanzialmente veicolati alle cooperative sociali (dove i lavoratori con disabilità devono essere almeno il 30% dei soci). “Trovo che la previsione della riforma del lavoro sia assolutamente inammissibile”, aggiunge la Daita, “fa pensare a una sorta di mercificazione della persona, nel senso che l?azienda si libera del lavoratore affidandolo alla cooperativa. Inoltre, toglie una libertà: quella di lavorare in un?impresa qualsiasi alla pari con altri dipendenti. Per questo, contro tali disposizioni stiamo preparando un ricorso alla Corte Costituzionale”. Le ragioni di impugnazione, precisa la rappresentante Cgil, sono per “eccesso di delega”, visto che in essa non era previsto un tale restringimento delle opportunità lavorative offerte alle persone disabili. Info: Le risorse distribuite per regione REGIONI EURO P.A. Bolzano 20.664 P.A. Trento 106.848 Abruzzo 41.906 Basilicata – Calabria 2.543.745 Campania – E.Romagna 3.615.573 Friuli V.G. – Lazio 4.247.039 Liguria 2.268.293 Lombardia 6.353.094 Marche 1.714.948 Molise – Piemonte 2.751.981 Puglia – Sardegna – Sicilia – Toscana 2.436.916 Umbria 255.638 Valle d?Aosta – Veneto 4.630.762 TOTALE 30.987.414


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