Welfare

Lavoro e disabili: le assunzioni obbligate passano dalle cooperative

A Belluno una convenzione innovativa: le aziende potranno esternalizzare parte delle assunzioni obbligatorie a cooperative sociali di tipo B

di Sara De Carli

Questa mattina a Belluno è stata siglata all’unanimità la convenzione quadro per l’inserimento lavorativo nelle cooperative sociali delle persone disabili con gravi difficoltà di inserimento nel ciclo lavorativo. La commissione provinciale per il lavoro ha approvato il testo della convenzione concordata tra Provincia di Belluno, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria e rappresentanti delle associazioni di tutela dei disabili. «Un ottimo risultato», commenta l’assessore al lavoro Daniela Larese Filon, che da più di otto mesi si è impegnata per trovare una risposta efficace alla richiesta di lavoro e di dignità sociale delle persone disabili. «Tutti gli attori si sono impegnati nella discussione che ha portato a questo risultato che la Provincia di Belluno ha raggiunto per prima in Italia». Grazie a questa convenzione i lavoratori disabili oggetto dell’accordo potranno cominciare un rapporto di lavoro protetto all’interno delle cooperative sociali di tipo B in alternativa all’inserimento diretto in azienda. Le aziende che intendono avvalersi di questa opportunità dovranno conferire alle cooperative sociali una commessa facendone richiesta ai servizi per l’impiego della Provincia di Belluno. In tal modo assolveranno per una parte l’obbligo nei confronti del decreto legislativo 276 del 2003 (assunzione obbligatoria persone disabili). Sono stati comunque stabiliti dei limiti per il ricorso a questo strumento. La percentuale massima è del 20 per cento delle assunzioni obbligatorie. Il che significa che se un’azienda ha l’obbligo di assumere 10 disabili, può sottoscrivere una convenzione per commesse con le cooperative sociali per un massimo di due persone. «Con questa convenzione attiviamo una sperimentazione unica in Italia della durata di 24 mesi», afferma l’assessore Larese. La Provincia, quale ente che sovrintende le politiche del lavoro, ha il compito di stipulare le singole convenzioni con le aziende che intendono avvalersi di questa possibilità. Ora la convenzione per essere attiva deve ottenere il parere favorevole della Regione Veneto.


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