Formazione

Lavoro, così per 5600 migranti e rifugiati l’Italia è diventata casa

Without Borders è un progetto di inclusione socio-lavorativa attivato da Randstad nel 2017. In sei anni ha offerto percorsi gratuiti di accompagnamento al lavoro, upskilling e all’integrazione sociale a più di 5600 migranti e rifugiati provenienti da tutto il mondo. Tra loro, 1800 rifugiati ucraini

di Sabina Pignataro

Without Borders è il programma dell’agenzia per il lavoro Randstad che favorisce l’integrazione occupazionale di migranti e rifugiati in Italia e l’interculturalità nelle organizzazioni. Dalla nascita ad oggi, oltre 5600 migranti e rifugiati hanno beneficiato di attività gratuite di orientamento, coaching e formazione.

Fotografia dei partecipanti

Sette su dieci sono donne. Gli uomini rappresentano il 28%. La maggior parte di loro hanno tra i 15 e i 30 anni (41,83%); 30 – 40 anni (34,95%); 40 – 50 anni (18,29%).
La maggior parte di lor giunge dall’Ucraina (il 68,7%); dall’Asia, principalmente Pakistan, Afghanistan e Bangladesh (17,19%); dall’Africa (12,65% ) e dall’America Latina (1,43%)

«I corsi di formazione hanno una durata massima di 6 mesi. Viene inclusa la scuola di lingua italiana, poi ci sono moduli di empowerment e orientamento per capire le inclinazioni dei partecipanti, ed educazione civica per comprendere meglio il nostro Paese», spiega Francesca Passavanti, welfare to work manager Randstad HR Solutions e responsabile dell’iniziativa Without Borders.
«Viene anche offerto un servizio di tutoring e di affiancamento durante il percorso, anche attraverso l’intervento di mediatori linguistico-culturali. Al termine viene svolta una mappatura e analisi delle competenze acquisite».
na volta completato il periodo di formazione, i partecipanti vengono principalmente inseriti nei settori della ristorazione; impiegatizio; addetti pulizie; operai di produzione e addetti logistica.

1780 sono rifugiati ucraini

Il 2022 è stato segnato dall’arrivo dei rifugiati ucraini in Italia. Randstad è stato uno dei primi attori a offrire servizi relativi all’inserimento professionale e, in poche settimane, ha messo in piedi un programma di inclusione che ha previsto servizi di apprendimento della lingua italiana, di apprendimento della cultura italiana e servizi di bilancio delle competenze. I corsi sono stati erogati online e in presenza, in collaborazione con il terzo settore.

Dal 2022 ad oggi, Randstad ha offerto anche a 1780 rifugiati ucraini percorsi di apprendimento della lingua italiana, bilancio delle competenze, counseling e ascolto psicologico; di questi 570 hanno completato gli step di formazione e preparazione all’inserimento lavorativo e 240 hanno trovato un’opportunità di inserimento in Italia. L’iniziativa è stata attenzionata dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e riconosciuta con il premio “We Welcome” per aver supportato aziende e rifugiati nella realizzazione di percorsi di inclusione lavorativa. (per info)

Il programma è stato inizialmente sostenuto attraverso un investimento di Randstad. Nei mesi successivi, Assolavoro ha organizzato un tavolo per creare un fondo specifico per l’inserimento lavorativo dei rifugiati. Randstad ha avuto un ruolo chiave nella definizione del target (renderlo disponibile a tutti i rifugiati), le attività e il metodo di lavoro.

Il progetto europeo

Randstad inoltre partecipa al progetto Work4integration della Fondazione Soleterre, che mira ad agevolare lo scambio delle “buone pratiche” a livello Europeo. Work4integration, finanziato dalla Commissione Europea (FAMI), coinvolge tre paesi dell’Unione Europea (Italia, Belgio e Svezia) e altri partner italiani.  Le attività per i cittadini migranti riguardano: percorsi di orientamento individuali; corsi di gruppo per la ricerca attiva del lavoro; corsi di formazione professionale; incontri di supporto psicologico e sociale in collaborazione con Soleterre.

Sostegno alle aziende

Al contempo, Randstad fornisce consulenza alle aziende in cui vengono inseriti i partecipanti sui temi dell’inclusione sociale, in particolare per quanto riguarda i migranti e i rifugiati, e si pone l’obiettio di accompagnarle nello sviluppo di un ambiente di lavoro interculturale. (info)

Foto in apertura, wonderlane by unsplash

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