Lavoro & cooperative, verso la parità di diritti con le imprese

Grandi novità sul versante del trattamento contributivo previdenziale dei lavoratori soci di cooperative: il 31 ottobre scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che equipara i contributi dei soci lavoratori a quelli dei dipendenti delle imprese. Il provvedimento interviene a rendere operative le disposizioni della legge n. 142 del 3 aprile 2001, che ha regolato la particolare figura del socio lavoratore (a metà strada tra l?imprenditore e il dipendente) nell?ordinamento giuridico italiano. Fino ad ora, il sistema di contribuzione per le cooperative si è basato su stipendi convenzionali generalmente più bassi di quelli effettivamente corrisposti. Il decreto approvato mercoledì scorso impone invece una graduale armonizzazione (che sarà completata entro il 2006), alle regole vigenti per gli ordinari lavoratori dipendenti d?impresa. Il passaggio inizierà già il prossimo anno: a partire dal 1 gennaio 2002, infatti, la retribuzione settimanale non potrà essere inferiore al 40% del trattamento minimo mensile pensionistico del fondo pensioni dei lavoratori dipendenti. Alcune preoccupazioni, in proposito, sono sorte dal mondo cooperativo, secondo cui l?armonizzazione comporterà un onere economico aggiuntivo fino al 150% in più.
E sempre sul fronte cooperativo, sono iniziati i lavori della commissione presieduta dal sottosegretario alla Giustizia, Michele Vietti, incaricata di predisporre i decreti di riforma del diritto societario (L. 366/2001). Durante le prime riunioni, la commissione ha stabilito di suddividersi in una decina di gruppi, ciascuno dei quali dovrà occuparsi della disciplina delle singole materie previste. Sull?articolo 5, relativo alle cooperative, sembra probabile che la commissione procederà ad una serie di audizioni, come più volte richiesto dalle varie confederazioni interessate .