Welfare

Lavoro: Coldiretti, servono lavoratori stagionali extracomunitari

Nel 2004 sono stati autorizzati quasi 100.000 ingressi. Troppo pochi secondo Coldiretti

di Carmen Morrone

In vista delle prossime campagne di raccolta e della vendemmia sono necessari nuovi ingressi di lavoratori stagionali extracomunitari dopo che in tutte le Regioni del centro nord sono gia’ esauriti i permessi di ingresso concessi con le quote di gennaio e di maggio.

E’ quanto afferma la Coldiretti sottolineando che occorre favorire contatti diretti tra imprese e lavoratori come e’ avvenuto con l’apertura di uffici in Romania grazie ad un accordo con il Ministero degli Esteri.

In Italia – rileva la Coldiretti – sono stranieri il 10% dei lavoratori agricoli per un totale di 90.000 occupati che provengono per i due terzi (67,3%) dall’Europa dell’Est.

Si tratta dunque di una componente strutturale dell’occupazione nei campi che vede i lavoratori immigrati impiegati nel settore agricolo in piu’ della meta’ delle volte (53,8%) nella raccolta della frutta e nella vendemmia o in un caso su tre (29,9%) nella preparazione e raccolta di pomodoro, ortaggi e tabacco ma anche nell’attivita’ di allevamento (10,6%). La presenza di lavoratori extracomunitari nell’ agricoltura italiana – precisa la Coldiretti – e’ concentrata nelle Regioni del Nord del Paese come il Trentino (27%), l’Emilia Romagna (12,7%), il Veneto (10%), ma anche in quelle del sud come la Sicilia (8,3%) dove svolgono un ruolo importante per i distretti produttivi locali come nel caso della raccolta delle fragole nel veronese, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva in Piemonte, del tabacco in Umbria e Toscana e dell’allevamento in Lombardia dove trovano occupazione il 34% dei lavoratori extracomunitari a tempo indeterminato. Se i lavoratori immigrati dipendenti rappresentano una componente fondamentale crescono anche gli immigrati titolari di una attivita’ imprenditoriale in agricoltura che nel 2003 – riferisce la Coldiretti – sono stati 5.696 gli immigrati (+4,5% rispetto al 2002).

Con l’allargamento dell’Unione sono saliti complessivamente a 99.500 gli ingressi fino ad ora autorizzati nel 2004 grazie – rileva la Coldiretti – al via libera all’ingresso in Italia di ulteriori 20.000 lavoratori provenienti dai nuovi Paesi che si vanno ad aggiungere ai 79.500 lavoratori extracomunitari, subordinati, autonomi o stagionali (50.000 stagionali) che erano stati autorizzati ad entrare dallo scorso mese di gennaio.

Secondo le stime della Coldiretti su dati Inps, in Italia ci sono solo 9.000 lavoratori immigrati occupati in agricoltura a tempo indeterminato contro 80.000 extracomunitari che lavorano a tempo determinato.

La maggior parte degli immigrati occupati in agricoltura e’ impiegata per la raccolta della frutta e nella vendemmia (53,8%). Seguono la preparazione e raccolta ortaggi (17,7%), la raccolta di pomodoro e tabacco (11,2%), l’allevamento (10,6%), il florovivaismo (3,2%).

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