Welfare

Lavoro: Cnel, enti bilaterali curino la contrattazione

Siano gli enti bilaterali a curare la contrattazione territoriale. E' la proposta di Pietro Larizza, presidente Cnel, ospite di un convegno organizzato a Milano dalla Uil

di Carmen Morrone

Il richiamo alla funzione degli enti bilaterali, tra sindacati e imprenditori, permetterebbe anche di misurare il grado della produttivita’ nei singoli territori e determinare un aumento delle retribuzioni anche in assenza di una contrattazione nazionale.

”Il contratto nazionale -spiega Larizza- deve restringere le materie di sua competenza e il contratto integrativo deve essere generalizzato e gestibile nel territorio, in una dimensione provinciale. Sulla contrattazione territoriale pero’ c’e’ ancora ostilita’ aperta. La contrattazione integrativa -aggiunge il presidente Cnel- esclude il 60% del mondo del lavoro ma il nuovo modello di contrattazione deve includere i 2 milioni di nuovi giovani lavoratori che, oltre ad avere scarsa copertura previdenziale, non hanno nemmeno i diritti salariali da gestire’
”Non e’ una sede di trattativa tra sindacati e imprenditori, ma di gestione, in cui si potrebbe ragionare anche sui parametri per calcolare il livello della produttivita’ del territorio e il grado dell’inflazione locale”.

Cosi’ il segretario Uil di Milano e Lombardia, Walter Galbusera, parla degli enti bilaterali e del loro ruolo eventuale per la gestione delle contrattazioni territoriali. ”La contrattazione nazionale -aggiunge Galbusera- verrebbe sostituita da uno strumento meno conflittuale. La contrattazione locale non va al di la’ di un terzo delle aziende della Lombardia e non si riesce a estendere. Non e’ detto pero’ che i salari non siano aumentati in assenza di contrattazione. Occorre quindi trovare degli accordi all’interno delle singole aziende e sollecitare la contrattazione”.

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