Welfare
Lavoro: Censis, aumentano gli irregolari totali
E' quanto emerge dall'indagine presentata oggi a Roma, condotta dal Censis per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 747 i testimoni
Il sommerso, come e’ stato conosciuto per decenni in Italia, si va destrutturando, va cioe’ perdendo i suoi connotati originari. Diminuiscono le imprese sommerse che scendono dal 22,3% del 2002 al 9,7% del totale delle unita’ produttive italiane.
Crescono le imprese regolari che hanno lavoratori senza contratto.
Ma soprattutto aumenta in modo significativo l’occupazione totalmente irregolare presso aziende totalmente in nero, che passa dal 12,9% del 2002 al 14,2% del 2005, con l’effetto combinato di un aumento nel Nord-Est e nel Mezzogiorno, e di una riduzione nel Nord-Ovest e nel Centro Italia.
E’ quanto emerge dall’indagine presentata oggi a Roma, condotta dal Censis per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – la terza dal 1998 – presso 747 testimoni provinciali, individuati tra i rappresentanti del mondo dell’impresa e del lavoro (Cisl, Cgil, Confartigianto, Confcommercio, Confindustria, Cna, Ugl e Uil), delle Istituzioni (Inps, Inail, Camere di Commercio, Servizi per l’Impiego) e del mondo delle professioni (Consigli Provinciali dei Consulenti del Lavoro e Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti). La vera novita’ e’ costituita dall’affermarsi della presenza, nell’universo dell’impresa e del lavoro irregolare, degli immigrati; indicata dal 60% degli osservatori locali come il piu’ importante fenomeno di irregolarita’ in crescita: gli immigrati restano i soggetti maggiormente coinvolti nell’irregolarita’ e dimostrano una notevole capacita’ di generare imprese ”etniche”. Questa lenta mutazione deriva dal passaggio, anche del sommerso, dai settori manifatturieri a quelli terziari, da una ripresa dell’edilizia e del settore agroindustriale, da un’espansione delle strutture turistiche e per il tempo libero. La maggiore incidenza di lavoro irregolare riguarda proprio tali settori
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