Cultura

Lavoro: Caritas, tra 10 anni in Italia 6 milioni di immigrati

''Tra dieci anni in Italia ci saranno sei milioni di immigrati''. La previsione e' di Franco Pittau responsabile delle ricerche sull'immigrazione della Caritas

di Redazione

”Tra dieci anni in Italia ci saranno sei milioni di immigrati”. La previsione e’ di Franco Pittau della Caritas, intervenuto al convegno organizzato dall’Ugl sull’ Etno Segregation. ”L’Europa – ha spiegato Pittau, ricordando in Italia vivono 2,8 milioni di immigrati, provenienti da 195 Paesi diversi – sta vivendo il piu’ grande fenomeno immigratorio del mondo e considerato che non si puo’ contrastare la storia, la cosa miglior e’ affrontare l’immigrazione intelligentemente”. In questo senso, e’ stato spiegato nel corso del convegno, il lavoro costituisce il primo requisito di cittadinanza, strumento essenziale per l’integrazione sociale di tutte le persone in particolare di quelle appartenenti a minoranze etniche. ”Si tratta di un intervento – ha spiegato il vicesegretario dell’Ugl Renata Polverini – che mira a facilitare la promozione di una nuova cultura del sindacato sulla partecipazione degli immigrati al mercato del lavoro e nella societa’, in condizioni di pari opportunita’, attraverso azioni mirate di formazione e informazione”. L’intervento di questo progetto e’ circoscritto al mondo del lavoro, ritenuto elemento primario di cittadinanza, perche’ oltre ad essere generatore di reddito, e’ indispensabile al fine dell’inclusione sociale. ”Un progetto capace non solo di fornire un quadro della situazione lavorativa degli immigrati che vivono in Italia – ha continuato la Polverini – ma anche di offrire agli stranieri giunti nel nostro paese, strumenti utili ad affrontare e contrastare le discriminazione, oltre ad essere un supporto formativo e di orientamento al lavoro, al fine di una loro piena e positiva integrazione nella nostra societa”’. Infatti, come hanno sottolineato nei loro interventi sia l’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) che il ministero del Lavoro, l’esperienza ha dimostrato che il lavoro da solo non garantisce la riuscita del processo di integrazione, che implica, invece, la ricerca di un equilibrio tra la tutela delle minoranze, della loro identita’ e il rispetto delle regole del paese ospitante.

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