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Lavoro: arriva il “Libretto formativo del cittadino”

Presentazione del documento, previsto dalla Biagi, che raccoglie informazioni, dati e attestazioni riguardanti le esperienze di tipo educativo/formative e lavorative di una persona

di Benedetta Verrini

Nell’ambito del percorso attuativo della “legge Biagi” è stato istituito anche il ‘Libretto formativo del cittadino’, un documento che raccoglie informazioni, dati e attestazioni riguardanti le esperienze di tipo educativo/formative e lavorative, effettuate anche in ambito sociale, ricreativo o familiare da ogni individuo. Responsabili del rilascio del Libretto sono le Regioni, che possono delegare ad altri soggetti. Responsabile dell’aggiornamento del Libretto è essenzialmente l’individuo, che ne è titolare. La finalità prioritaria del Libretto formativo, spiega un dossier messo online dal governo, riguarda la persona, essendo questo strumento al servizio del cittadino in generale ed in particolare per il cittadino-lavoratore per renderne riconoscibili e trasparenti le competenze acquisite, e renderle quindi utilizzabili, soprattutto in “situazioni di transito” e cambiamento nel contesto di lavoro o di formazione. Il libretto conferisce valore di scambio al patrimonio di competenze acquisite. Non ha, pertanto, una “valenza burocratica” quanto l’intento di far emergere tale patrimonio nella sua integrità, rispettando l’unicità della persona. Il libretto rappresenta, dunque, un raccoglitore di informazioni aggregate ed “evolutive” delle competenze della persona e, in quanto tale, si distingue da altri strumenti di raccolta dati più “statici” e frammentati. Per sapere a chi è utile il Libretto, quali sono le competenze che vi possono essere certificate e molte altre infdormazioni: www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/libretto_formativo_2005/index.html


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