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Lavoro/1 .Il prezzo dei garanti

Un bilancio della legge Biagi con Michele Tiraboschi

di Francesco Agresti

«Si continuano a sprecare risorse per assistere imprese decotte sottraendole a processi di rinnovamento, con il benestare dei sindacati attenti a difendere solo i diritti di chi un lavoro c?è l?ha già». Così Michele Tiraboschi, che sarà uno dei protagonisti del decimo congresso nazionale dell?Mcl. Professore di Diritto del lavoro all?università di Modena e Reggio Emilia e direttore del Centro studi internazionali e comparati Marco Biagi, offrirà alla platea la sua analisi sui mutamenti nel mercato del lavoro. Vita: A due anni dall?emanazione della legge Biagi è ancora difficile giudicare con serenità gli effetti delle novità introdotte. Perché? Michele Tiraboschi: La legge Biagi è un provvedimento sperimentale e in quanto tale cercava di costruire degli strumenti in grado di valutare in modo oggettivo i risultati della legge, con un complesso meccanismo di monitoraggio e di verifica sul campo. Bene, questa è l?unica norma che non è stata ancora attuata. Per questo è difficile giudicarne gli effetti. Vita: Perché non si sono voluti ancorare i giudizi a parametri oggettivi? Tiraboschi: Perché il lavoro è da sempre un tema di scontro politico in cui si confrontano due diverse filosofie: una, secondo cui non bisognava cambiare nulla, anzi, occorrerebbe irrigidire ancor di più il mercato del lavoro abrogando non solo la legge Biagi ma anche il ?pacchetto Treu?. Dall?altro lato c?è chi crede che il quadro normativo debba cambiare e che la legge Biagi aiuti a fare entrare nel mondo del lavoro molti gruppi finora esclusi. Vita: Quali i principali meriti della legge? Tiraboschi: La riforma Biagi può essere idealmente divisa in due parti: la prima riguarda i servizi per l?impiego, la seconda le tipologie contrattuali. Sul primo versante vi è stato un miglioramento di quanto già fatto dal ?pacchetto Treu? nel 1997. La riforma ha aiutato il mercato a essere più fluido, dinamico e molto trasparente. Più difficile il discorso sulle tipologie contrattuali, perché quello che per qualcuno è flessibile, per altri è subito precario. L?Italia ha un?economia sommersa pari al 27% del Pil, ci sono circa 5 milioni di lavoratori irregolari. Un mercato ingiusto, iniquo, che danneggia i più deboli. Bisogna far emergere le irregolarità, anche con strumenti flessibili, perché quando c?è la legalità ci sono anche i diritti. Rilevazioni empiriche mostrano che nella maggior parte dei casi un contratto di lavoro temporaneo rappresenta un ponte per un assunzione stabile. Vita: Cosa manca? Tiraboschi: Ammortizzatori sociali e statuto dei lavori. Si è introdotta flessibilità, si è reso trasparente il mercato del lavoro, a questo punto serve una riforma delle misure di sostegno al reddito. Vita: Con quali risorse? Tiraboschi: Continuiamo a sprecare risorse pubbliche per sostenere imprese in crisi dal destino già segnato, sottraendole a riforme necessarie a riconvertire il nostro sistema produttivo. Italia e Germania sono i paesi con un peso del settore manifatturiero doppio rispetto a paesi dalle economie più dinamiche. In questi paesi stati avviati processi, non facili, di ristrutturazione e oggi se ne raccolgono i benefici. In un sistema come quello manifatturiero, in cui la competizione è sul costo del lavoro, perdiamo in partenza. Invece di buttare via risorse sarebbe bene sostenere politiche attive del lavoro. Fare ciò vuol dire toccare i privilegi di chi un posto ce l?ha e non è disposto a cedere nulla in cambio di un sistema che offra le stesse garanzie a chi finora è rimasto escluso. Mcl a congresso Apputamento per 600 delegati Il lavoro, chiave essenziale è il tema del decimo congresso nazionale del Movimento cristiano lavoratori, che si terrà a Roma dal 2 al 4 dicembre, all?Hotel Sheraton, alla presenza di 600 delegati in rappresentanza dei 280mila iscritti in Italia e all?estero. Alla persona e all?opera del professor Marco Biagi, l?Mcl dedicherà una speciale sessione dei suoi lavori, a cui parteciperanno, tra gli altri, il ministro del Lavoro Roberto Maroni, il professor Michele Tiraboschi e l?amministratore delegato di Italia Lavoro, Natale Forlani.


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