Welfare

Lavoratori con handicap I permessi sono un diritto

Provincia Autonoma: Bolzano Difensore civico: Werner Palla Settore: Handicap Caso: Agevolazioni per i lavoratori

di Redazione

La persona con handicap grave può usufruire delle agevolazioni previste per la lavoratrice madre o il lavoratore padre di minore con handicap. È quanto stabilito dalla legge numero 104 del 5 febbraio 1992 (legge quadro per l?assistenza, l?integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) e riaffermato dal Tar della Provincia di Bolzano.
Il signor C.S. ha infatti lamentato la mancata concessione degli speciali permessi previsti dalla legge, nonostante sia un lavoratore portatore di grave handicap.
All?art. 33, comma 6, la legge 104 prevede che nei casi di gravità il lavoratore con handicap «ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non può essere trasferito in altra sede, senza il suo consenso».
Inoltre, può usufruire dei permessi disciplinati ai commi 2 e 3 dello stesso articolo. Si tratta delle agevolazioni concesse al lavoratore padre o, in alternativa, alla lavoratrice madre di minore con handicap: due ore di permesso giornaliero retribuito fino al terzo anno di vita del bambino, che può essere richiesto in alternativa all?astensione facoltativa fino a tre anni e il diritto a tre giorni di permesso mensile concessi dopo il compimento del terzo anno di età .
Ma proprio su questo punto sono sorti i primi dubbi poiché l?ufficio del signor C.S., non aveva chiaro se tali permessi potessero essere richiesti alternativamente o globalmente. Dubbi anche sulla loro incidenza su tredicesima e ferie annuali.
A questo punto il signor C.S. ha presentato un ricorso al Tar-Sezione autonoma per la Provincia di Bolzano-che lo ha accolto e accertato «il diritto della parte ricorrente a usufruire dei permessi giornalieri e mensili e l?effetto a corrispondere a C.S. quanto dovuto per i permessi non concessi e a restituire quanto trattenuto sul periodo di congedo ordinario e sulla tredicesima, oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi di legge dal dovuto al saldo».

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