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Lavoratori: 80 mld per la “flessibilità sociale”

I fondi serviranno a favorire particolari forme di prestazioni lavorative che favoriscono la cura dei figli

di Gabriella Meroni

Ammontano a 80 miliardi le risorse messe a disposizione dal governo per il 2001 a favore delle aziende che effettuano ”particolari forme di flessibilita’ negli orari e nell’organizzazione del lavoro” connesse alla cura dei figli. Il dato e’ tratto dal Rapporto Isfol 2001, che verra’ presentato a novembre, ed e’ stato anticipato dal ricercatore dell’Isfol Antonello Scialdone nel corso di un convegno a Bologna.

Il 60% degli 80 mld previsti e’ destinato a favorire l’introduzione del part time, del telelavoro, del lavoro a domicilio, banca delle ore, ecc., ovvero tutte quelle forme di prestazione lavorativa che permettono di conciliare il diritto alla cura dei figli con i tempi della citta’. Un altro 20% e’ destinato alla formazione per il rientro dai congedi parentali; una quota analoga va invece alla sostituzione degli imprenditori e delle imprenditrici in congedo parentale. Il 50% dei finanziamenti e’ destinato alle piccole e medie imprese. Ma al momento la risposta delle aziende e’ stata esigua; in ogni caso, le domande per accedere ai finanziamenti possono essere presentate fino al 10 novembre.

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