Non profit
Lavorare ma… gratis
Idea: un ufficio di collocamento per chi vuole dedicare il suo tempo agli altri, ma non sa come fare. Un luogo capace di fornire notizie utili per chi cerca e chi offre solidariet
di Redazione
L?idea di agenzie diffuse sul territorio per l?incontro della domanda e dell?offerta di lavoro volontario non è nuova. Tuttavia la situazione attuale, caratterizzata dall?avvio dei Centri di servizio per il volontariato (legge 266/1991), e da una crescente attenzione del legislatore e dell?amministrazione pubblica allo sviluppo delle aziende non profit, sembra particolarmente favorevole alla loro costituzione.
E allora, cosa può essere utile sapere per promuoverle effettivamente? Cominciamo col fornire qualche indicazione circa l?offerta e la domanda di lavoro volontario al fine di mostrare come e perché sia sorta l?esigenza di queste agenzie.
Offerta di lavoro volontario
Il lavoro volontario è lavoro libero (non obbligato e non remunerato con moneta). Le sue motivazioni possono essere individuate principalmente nella ricerca di un?esistenza consapevole, equilibrata e socialmente responsabile. Ciò implica il desiderio di svilupparsi eticamente (presenza di valori), relazionandosi agli altri (possibilità di trovare riconoscimento in un insieme più ampio), con un orientamento all?azione (possibilità di fare qualcosa di concreto per la propria comunità intesa in senso lato). Altre motivazioni sono il desiderio di conoscenza, formazione, acquisizione di una professionalità.
Notiamo che a fronte di una presenza scarsa di risorse umane nel settore non profit, le ricerche, svolte in Italia e all?estero, rivelano una percentuale significativa di individui intenzionati a fare volontariato, ma ?nessuno glielo ha mai chiesto? o ?non si è presentata l?occasione? (motivazione debole); altri evidenziano difficoltà ad avere indirizzi e notizie sulle organizzazioni pertinenti ai propri interessi (carenza informativa).
Disponiamo, quindi, di un?offerta potenzialmente vasta, ma che stenta a costituirsi come parte attiva nel gioco dell?economia solidale. Essa, inoltre, è assai eterogenea: si differenzia in base al sesso, all?età, alla formazione (psicologica e professionale), alle attitudini, alla motivazione (più o meno forte e consapevole e più o meno centrata su una particolare causa sociale, piuttosto che animata da un generale desiderio di solidarietà), alle aspettative e alle disponibilità di tempo.
Domanda di lavoro volontario
Per le aziende non profit la cui capacità operativa dipende, in tutto o in parte, dal personale volontario, è evidente che la gestione dei volontari assume importanza critica.
Emerge l?esigenza di attuare campagne di reclutamento/selezione in modo che risultino, quanto più possibile, coerenti:
a) i valori e i bisogni dei potenziale volontari con la mission dell?azienda;
b) le capacità e disponibilità delle persone con le attitudini e/o professionalità richieste dagli enti.
In questo modo il contributo dei volontari sarà mediamente più duraturo, affidabile, efficiente ed efficace; saranno favorite le politiche di programmazione e di coordinamento del personale e quindi la possibilità di garantire la qualità e la continuità del servizio. Tuttavia la maggior parte delle aziende non profit non dispone delle risorse sufficienti per realizzare simili campagne di reclutamento.
Agenzie di intermediazione
A questo punto risulta più agevole individuare le attività di una agenzia di intermediazione per il lavoro volontario. Si noti, a tal proposito, l?importanza assunta dalla fiducia, che rende necessaria la costituzione di tali agenzie come aziende non profit.
Ecco allora che l?agenzia, dal lato dell?offerta, dovrebbe:
– promuovere una partecipazione solidale e responsabile dei cittadini alle molteplici attività del volontariato nei suoi vari ambiti di intervento;
– testimoniare il permanente valore del dono;
– favorire concretamente un?offerta consapevole di lavoro volontario.
Si può pensare a uno o due colloqui con personale qualificato, per esempio uno psicologo, per consentire ai potenziali donatori di far emergere le loro motivazioni, le attitudini e le competenze professionali; di dichiarare quanto tempo intendono dedicare; di illustrare i diritti e le responsabilità del lavoro volontario.
L?anagrafica del volontario, e le altre informazione utili per individuare ?il posto giusto? verrebbero inserite, previo consenso, in una banca dati che, nel tempo, assumerebbe anche la funzione di ?memoria storica?.
Le ricerche segnalano che attualmente è elevato il numero dei volontari che cambia più volte collocazione prima di trovare quella ?giusta?.
Dal lato della domanda, l?agenzia dovrebbe:
– instaurare rapporti continuativi con le aziende non profit;
– richiedere la trasmissione di informazioni (anch?esse da inserire nella banca dati) sulla mission, sulle attività svolte e l?utenza servita, su come è strutturata l?azienda, sulle sue dimensioni in termini di bilancio e di persone coinvolte, (sarebbe auspicabile che si arrivasse a rendere disponibile il bilancio sociale).
– accogliere e, nel caso sollecitare, le richieste di personale volontario da parte degli enti stessi.
La promozione di una maggiore trasparenza, per le aziende, ha il vantaggio di fare chiarezza sui fini e le risorse a disposizione e, quindi, di valutare meglio l?efficacia dei propri interventi.
È importante, inoltre, prevedere corsi di formazione di base e corsi professionali più avanzati che rispondano alle esigenze specifiche del volontariato locale (sia di coloro che si attivano per soddisfare i bisogni, sia dei destinatari finali degli interventi). L?agenzia può, comunque, limitarsi a svolgere un?opera di coordinamento e promozione della formazione, di concerto con altre organizzazioni private e pubbliche che operano nel settore (università, fondazioni, associazioni, enti locali, regioni), e alle quali verrebbe affidata la parte operativa.
L?accesso alla banca dati consente che l?incontro della domanda e dell?offerta di lavoro volontario avvenga su di una base informativa ampia e puntuale. L?inserimento lavorativo del volontario sarà, pertanto, più efficiente ed efficace, con una soddisfazione mediamente superiore per entrambe le parti coinvolte. La natura meritoria del lavoro volontario, comporta, inoltre, effetti benefici sul più vasto insieme comunitario.
La descrizione che abbiamo fornito (di tipo funzionale), suggerisce che la collocazione naturale di queste organizzazioni possa essere presso i Centri di servizio, e/o presso altre aziende private non profit, e/o enti pubblici impegnati nella promozione e sviluppo del volontariato.
Tale soluzione è da preferire quella che preveda sedi a sé stanti, sia per un risparmio di risorse, sia per evitare la duplicazione di attività che, invece, è importante integrare e coordinare con quelle già svolte da altre organizzazioni. Si pensi innanzitutto alla costituzione della banca dati, alle relazioni con i volontari e con le organizzazioni che li impiegano, e in generale all?attività di comunicazione.
Per garantire l?autonomia e la continuità delle agenzie nel tempo è bene fare ricorso a una pluralità delle fonti di finanziamento, private e pubbliche (donazioni, sponsorizzazioni, quote associative, quote a carico degli utenti, fondi Cee, contributi regionali e comunali).
A cura di Giorgia Maioli
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.