Formazione

Lavavetri: associazione calcola, guadagnano 500 euro al mese

La stima dell'organizzazione pisana Africa Insieme

di Gabriella Meroni

Tra i 450 e i 500 euro al mese. Tanto guadagna un lavavetri che 6 giorni su 7, dalla mattina presto al calar del sole, lavora ai semafori. E’ quanto emerge dallo studio “Vita di semaforo. Inchiesta su un lavoro dimenticato”, curato dall’associazione Africa Insieme nell’ambito di un’inchiesta piu’ ampia sui migranti a Pisa, consultabile in questo sito. I lavavetri intervistati, ha spiegato all’Adnkronos il portavoce di Africa Insieme, Sergio Bontempelli, prima di arrivare nella citta’ toscana hanno avuto altre esperienze in altre citta’, come Bologna e Milano. Si tratta soprattutto di rumeni tra i 20 e i 26 anni. “Ci hanno raccontato – sottolinea Bontempelli – che dagli automobilisti ricevono attenzioni di tipo diverso e si scopre cosi’ che attorno al semaforo ruota un mondo. Le donne ricevono talvolta proposte legate alla prostituzione, gli uomini invece tramite il mestiere di lavavetri riescono anche a trovare un lavoro. A volte il titolare di qualche cantiere chiede loro di andare a prestare servizio come operaio”. “Ai semafori di Pisa – spiega – tendono a stare in gruppi per una questione di sicurezza, contro eventuali prepotenze, ma anche perche’ si organizzano tra loro, a turni: chi non lavora guarda i figli di tutti ed infatti tendono a lavorare a semafori vicini ai parchi”. “A Pisa – sottolinea il portavoce di Africa Insieme – non esiste un racket dei lavetri. L’unica cosa e’ che i semafori sono ‘spartiti’ tra gruppi o famiglie, puo’ capitare che un semaforo sia conteso e che ci si scambi soldi per il ‘diritto’ a lavorarci”. Come hanno reagito all’ordinanza emanata dal Comune di Firenze, che puo’ prevedere anche il carcere fino a 3 mesi? “Lo hanno saputo tramite il ‘passaparola’ – conclude Bontempelli – gli era arrivata addirittura voce che sarebbero stati sgomberati tutti e rimandati nel loro paese…erano molto spaventati”.


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